Ripubblico una lettera che anni fa mi scrisse una lettrice del blog.
Caro D., come stai?
(…) Io purtroppo ho avuto un periodo molto stressante lavorativamente e sento davvero la profonda necessità di un periodo di pausa che quest'anno sarà più breve del solito. Ultimamente hai pubblicato alcuni articoli che mi sono piaciuti molto, tra cui "inno del movimento tradizionale", visto che mi tocca l'argomento della battaglia spirituale come avrai immaginato, e ho sentito vicine le lettere di alcune tue lettrici, come ad esempio quella sul monachesimo interiore, un concetto che sento molto vicino perché è grande la mia aspirazione a vivere in Dio ogni momento possibile ed è vero che non è semplice, non è semplice proprio perché questa società ci mette continuamente alla prova, e la mancanza di tempo è un tragico problema, non perché il tempo manchi davvero, ma perché in molti siamo costretti a investirlo di un valore dissacrante forzando la nostra anima a dedicarsi a cose di nullo valore, questa è spesso una vera violenza interiore, ed io sono già privilegiata in questo aspetto potendo ricavare più di altri lo spazio per la devozione che cerco di pretendere da me stessa, ma conosco questa difficoltà è la battaglia quotidiana, quella di ogni giorno e di ogni momento, quella con noi stessi e con la "quotidianità" pratica è proprio la battaglia più difficile e la più estenuante (…). Io spesso prego Dio con una unica frase: “Aiutami Dio, Aiutami Dio”.
(...)
Sono in procinto di traslocare, a gennaio. Nel frattempo non vedo l'ora che arrivi Natale. Quest'anno è particolarmente carino, abbiamo deciso di non scambiarci regali comprati, ma solo cose fatte da noi. Ho confezionato delle bambole e dei pupazzi (anzi devo ancora finire) e quanto valore c'è nel fare i doni in questo modo, progettandoli per ognuno e facendoli con le proprie mani, la propria dedicazione, il proprio amore, magari recitando anche delle preghiere, invece che comprarli! Soprattutto sarà per noi un giorno di Devozione e preghiera interiore ancora più sentito.
Un abbraccio
(lettera firmata)
Carissima in Cristo,
l'immane incendio che divampa su vasti fronti dell'orbe cattolico si spegnerà solo col tramonto delle vegliarde e tracotanti milizie moderniste, le quali stanno rabbiosamente tentando l'ultimo assalto per scardinare la granitica resistenza dei fedeli tradizionali e ridurre in macerie la Chiesa, distruggendo dogmi, princìpi morali e liturgia. È una campale lotta spirituale tra il giovane, forte e virile movimento tradizionale, contro il vecchio e sterile popolo progressista, affamatore e carnefice delle anime. È una lotta tra due concezioni opposte della vita: soprannaturale da una parte, immanentista dall'altra. Bisogna ringraziare Dio per averci concesso l'onore di averci chiamato a combattere in quest'ora grave la buona battaglia della fede per la sua maggior gloria. Adesso stiamo soffrendo assai, mentre i “rossi” sghignazzano con arroganza, ma noi sappiamo bene che gioirà pienamente chi gioirà per ultimo.
Mi fa piacere sapere che apprezzi la visione “militante” della vita cristiana. Mentre per i cattolici fedeli alla Tradizione è importante combattere la battaglia spirituale per la salvezza delle anime, invece i modernisti pensano a costruire il paradiso su questa terra, come pretendono di fare i comunisti, coi quali si sono alleati.
Anche io apprezzo il discorso del “monachesimo interiore laico” di cui ha parlato Eleonoram in un suo post. Davvero c’è tanto bisogno di diffondere tra i fedeli laici il desiderio della vita devota e della ricerca della perfezione cristiana. Sono convinto che il modernismo vada combattuto principalmente col rilancio della vita devota. Infatti quella che il “movimento tradizionale” si sta combattendo è una battaglia spirituale, quindi solo usando le armi della fede (preghiera, penitenza, buon esempio, ecc.) è possibile riuscire a prevalere. Praticando in maniera eroica le virtù cristiane e vivendo un'intensa vita spirituale, si otterrebbero molte più grazie da Dio, le conversioni si moltiplicherebbero in maniera esponenziale, i buoni seminari e monasteri si propagherebbero dappertutto, ecc. L'apologetica da sola non basta a debellare la piaga del modernismo, è necessario curare la vita interiore e impegnarsi a vivere il cristianesimo in maniera coerente e fervorosa.
È interessante l’idea che avete avuto in casa vostra di non comprare i regali, bensì di realizzarli con le vostre mani. Ciò che conta davvero non è il valore del regalo, ma l’amore con cui lo si dona. Anche a me da bambino piaceva molto fare i lavoretti nel periodo natalizio. :-)
In Corde Regis,
Cordialiter