Caro fratello in Cristo,
[…] Stiamo attraversando tempi burrascosi: ma quando mai ci sono stati tempi tranquilli? Anticamente risuonava la preghiera con cui si invocava la protezione di Dio contro pestilenza, guerra e carestia.
La Chiesa attraversa momenti difficili. Spesso la barca di san Pietro ha affrontato venti di tempesta: eresie, persecuzioni, scismi. Nostro Signore ci ha dato la Sua parola: "Le porte degli inferi non prevarranno". Capito? Sembrerà tutto perso eppure la Chiesa non si perderà, mai. Cosa fare? Potremmo passare il tempo a lamentarci, una tentazione molto insidiosa. Oppure potremo iniziare a pregare e lavorare, con semplicità, in famiglia, al lavoro, dove ci troviamo. Chiediamo aiuto a Dio e ne riceveremo in abbondanza; quasi sicuramente in modi molto diversi da come avremmo immaginato. Preghiamo sempre, senza stancarci, senza sosta. Il nostro lavoro, la nostra preghiera, la nostra fatica, le nostre disillusioni e le nostre lacrime saranno come pioggia di primavera su un terreno arido. Dio ha vinto il peccato e la morte attraverso il Sangue Preziosissimo del suo Figlio Divino. Dobbiamo solo smettere di brontolare e iniziare a camminare prendendo giorno per giorno la propria croce e seguendo Gesù.
Uniti nella preghiera nei Cuori Immacolati
Maristella
Carissima sorella in Cristo,
innanzitutto ti ringrazio per il tempo che dedichi al blog. Ti ringrazio anche per le donazioni che mi invii. Senza il tuo aiuto e di quello di altri generosi lettori, penso che anche avrei già dovuto chiudere da tempo, come hanno chiuso tanti altri blog.
Ho apprezzato molto le parole che hai scritto al riguardo del comportamento da tenere in questo drammatico periodo storico che stiamo vivendo a causa del tradimento dei modernisti, i quali hanno “siglato” coi nemici di Gesù Cristo il più infamante degli armistizi, basti pensare a tante questioni morali (contraccezione, adulterio, fornicazione, ecc.) che il Magistero perenne della Chiesa ha sempre considerato come argomenti “non negoziabili”, mentre loro fanno iniqui compromessi al ribasso.
Dobbiamo opporci all’eresia modernista, ma dobbiamo farlo in modo cristiano, ossia utilizzando le armi della fede: preghiera, penitenza, apostolato e buon esempio. Invece ci sono molti tradizionalisti che si oppongono in modo “non intelligente”, controproducente e persino peccaminoso. I nostri modelli da imitare devono essere i santi. Padre Pio e tanti altri che ora sono cittadini del Cielo, quando furono esuli in questa valle di lacrime, subirono molte persecuzioni da parte di altri cattolici, ma non reagirono con incomposte agitazioni o addirittura formando nuove Chiese scismatiche.
Dio non impedisce le tentazioni proprio perché in questo modo vaglia le anime e distingue il grano dalla zizzania: i buoni resistono e accumulano meriti per il Cielo, i cattivi invece cedono e meritano i giusti castighi del Signore. Ho l’impressione che molti tradizionalisti stiano sentendo la tentazione di passare coi sedevacantisti, cioè coloro che credono che la Sede Apostolica sia vacante dal 1958, anno in cui morì il grande Papa Pio XII. Ciò sarebbe un grande errore.
Lo so che dal fronte modernista arrivano quotidianamente continue provocazioni, ma noi dobbiamo fare attenzione a non commettere “falli di reazione”, anche per evitare di fornire ai nostri avversari il pretesto per farci la guerra con ancor più accanimento. Insomma, se alcuni modernisti fossero alla ricerca di un “casus belli” per aggredirci, non dovremmo essere così ingenui da fornirglielo. Qualsiasi cosa facciano i modernisti contro di noi, dobbiamo mantenere la calma e impegnarci a reagire cristianamente, come ci hanno insegnato a fare i santi.
In Cordibus Iesu et Mariae,
Cordialiter