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lunedì 1 aprile 2024

85° anniversario della fine della guerra civile spagnola

Quest'anno ricorre l'85° anniversario della fine della guerra civile spagnola, conclusasi nell'aprile del 1939 dopo circa tre anni di aspri combattimenti tra le truppe nazionali da una parte e le milizie rosse dall'altra. Mentre nei territori conquistati dai "nacionales" la Religione Cattolica veniva rispettata, invece nei territori sotto il tallone dei miliziani "rossi" (comunisti, anarchici, ecc.) le chiese venivano distrutte e i cattolici perseguitati e uccisi.

Il 28 marzo 1939 Madrid veniva finalmente liberata e, pochi giorni dopo, gli ultimi miliziani rossi venivano catturati e disarmati ad Alicante. Il 1 aprile, dal quartier generale di Burgos, il condottiero dei "nacionales" diramava il bollettino con cui dichiarava terminata la guerra. Il 16 aprile, il grande Papa Pio XII, di gloriosa e immortale memoria, con un radiomessaggio si rallegrava della vittoria dei "nacionales", cioè degli anticomunisti. Riporto alcuni passaggi del suo interessante discorso radiofonico: “Con immensa gioia Ci rivolgiamo a voi, figli dilettissimi della Cattolica Spagna, per esprimervi la Nostra paterna felicitazione per il dono della pace e della vittoria con il quale Dio si è degnato di coronare l’eroismo cristiano della vostra fede e carità, provato da tante e così generose sofferenze.

Il Nostro Predecessore di s.m. attendeva con ansia questa pace provvidenziale, frutto senza dubbio di quella feconda Benedizione che fin dai primi tempi del conflitto inviava « a quanti si erano proposti il difficile e pericoloso compito di difendere e restaurare i diritti e l’onore di Dio e della Religione »; e Noi non dubitiamo che questa pace sarà quella da Lui auspicata, « annunziatrice di un avvenire di tranquillità nell’ordine e di onore nella prosperità ».

I disegni della Provvidenza, amatissimi figli, si sono manifestati ancora una volta sopra l’eroica Spagna. La Nazione eletta da Dio come principale strumento di evangelizzazione del Nuovo Mondo e come baluardo inespugnabile della fede cattolica, ha testé dato ai proseliti dell’ateismo materialista del nostro secolo la più elevata prova che al di sopra di ogni cosa stanno i valori eterni della religione e dello spirito. La propaganda tenace ed i costanti sforzi dei nemici di Gesù Cristo fanno pensare che essi abbiano voluto fare in Spagna una prova suprema delle forze dissolvitrici, a loro disposizione, sparse in tutto il mondo; e benché l’Onnipotente non abbia per ora permesso che essi raggiungessero il loro intento, ha tuttavia tollerato la realizzazione di alcuni terribili effetti, affinché il mondo vedesse come la persecuzione religiosa, minando le basi stesse della giustizia e della carità, che sono l’amore a Dio ed il rispetto alla santa sua legge, può trascinare la società moderna ad insospettati abissi di iniqua distruzione e di appassionata discordia.

Persuaso di questa verità, il sano popolo spagnolo, con quella generosità e franchezza che costituiscono le due caratteristiche del nobilissimo suo spirito, insorse deciso in difesa degli ideali della fede e della civiltà cristiana, profondamente radicati nel suolo fecondo di Spagna; ed aiutato da Dio « che non abbandona quelli che in Lui sperano », seppe resistere all’attacco di coloro che, ingannati da quello che essi credevano un ideale umanitario di elevazione dell’umile, in realtà combattevano in favore dell’ateismo.


[...] Esprimiamo inoltre la Nostra doverosa gratitudine verso quanti hanno saputo sacrificarsi fino all’eroismo in difesa dei diritti inalienabili di Dio e della religione, sia nei campi di battaglia, sia ancora, consacrati alle opere sublimi di carità cristiana, nelle carceri e negli ospedali [...] facciamo discendere su di voi, dilettissimi Nostri figli della Spagna Cattolica, sul capo dello Stato, e sul suo illustre Governo, sullo zelante Episcopato e sul suo Clero così pieno di abnegazione, sugli eroici combattenti e sui fedeli tutti la Nostra Apostolica Benedizione.


(Radiomessaggio “Con inmenso gozo”, LEV).