I modernisti insegnano che i rapporti prematrimoniali tra fidanzati non sono peccati, o almeno non sono peccati gravi. Invece per noi cattolici fedeli alla Tradizione, i rapporti sessuali tra persone non sposate (fornicazione) sono peccati mortali proibiti dalla Legge naturale che Dio ha scritto nei nostri cuori.
A tal proposito ripubblico un'intervista a Riesina, la quale ha avuto la grazia di avere un parroco fedele al Magistero perenne della Chiesa, che le ha impartito una buona formazione cristiana. La ringrazio per la cordiale disponibilità mostrata nel rispondere alle mie domande su questioni importanti per la vita del cristiano.
A tal proposito ripubblico un'intervista a Riesina, la quale ha avuto la grazia di avere un parroco fedele al Magistero perenne della Chiesa, che le ha impartito una buona formazione cristiana. La ringrazio per la cordiale disponibilità mostrata nel rispondere alle mie domande su questioni importanti per la vita del cristiano.
- Il Vangelo insegna che "Porro unum est necessarium", solo una cosa è necessaria: la salvezza dell'anima. Invece i modernisti parlano di lotta alla povertà dell'Africa, difesa dell'ambiente, pace nel mondo, e altre cose che pur essendo buone e condivisibili, tuttavia non sono importanti come il tema della salvezza eterna. Non pensi che noi cattolici fedeli alla Tradizione dovremmo impegnarci di più per far sapere a tutti che la cosa più importante è salvare l'anima dalla perdizione eterna?
- Certamente. Credo che sia quasi inutile dedicare tutti i propri sforzi a rendere questo mondo ottimale, se poi si ignora completamente la prospettiva della vita eterna. Qualche tempo fa il mio parroco, nel corso di una sua omelia, parlava di queste persone che cercano di rendere perfetta la propria vita terrena, ed ha proposto una metafora che calzava a pennello: “sarebbe come se io stessi viaggiando per trasferirmi in un’altra città e mi sforzassi per rendere perfetto il viaggio in macchina. E qui capite dov’è il tranello: si tratta di una condizione temporanea, non duratura! Sarebbe meglio allora dedicare i propri sforzi a rendere migliore la permanenza nella nuova città”. E in questo senso io muovo una critica in particolare contro certi cristiani che si avvicinano molto all’ecologia: è sì importante proteggere il nostro pianeta, ma è molto più importante tener presente alle anime che queste devono principalmente dedicare i propri sforzi all’ottenimento della Salvezza Eterna.
- Molti giovani sono attratti dall'occultismo. Conosci degli amici che "giocano" a fare sedute spiritiche o vanno dai maghi?
- Conosco una ragazza molto vicina a questo mondo. Ha ricevuto tutti i sacramenti, ma dopo la Cresima ha smesso di frequentare la parrocchia e, nel giro di qualche anno, è diventata una persona che vive in maniera “neopagana”. Poi, nell’ambito dell’università, ha conosciuto un ragazzo con cui ha avuto una storia. Pure lui vive in modo neopagano. Mi ricordo che un giorno mi hanno chiamato dicendomi che “leggevano le rune” e chiedendomi se anche io avessi voluto partecipare. Ho declinato l’offerta con fermezza: io so che queste pratiche (nel cui insieme rientrano anche gli oroscopi e il possesso di oggetti “portafortuna”) a prima vista sembrano dei giochi innocui con cui trascorrere un pomeriggio, ma in realtà celano un significato secondario che trascina le persone lontano da Dio e vicino a Satana.
- San Remigio diceva che dei cristiani adulti, pochi si salvano, e tutti gli altri si dannano a causa dei peccati della lussuria (ecco le testuali parole: “Ex adultis propter carnis vitium pauci salvantur”). Oggi sono pochi i giovani non sposati che vivono in totale castità. Cosa potremmo fare per far capire alla gioventù che i rapporti sessuali fuori dal matrimonio sono peccati mortali?
- Credo che in questo senso la cosa più utile da fare sia educare i bambini, sin da piccoli, ad assumere un tipo di cultura che abbia un rispetto della sessualità come una cosa seria e che non va presa alla leggera. Mi rendo conto, però, che nella società in cui viviamo adesso e in cui si ha un’esaltazione dell’essere disinibiti nell’approcciarsi al sesso, educare i propri figli a rispettare la dimensione sessuale sia sempre più difficile. Ma non è impossibile. Si può, per esempio, spiegare loro quali siano i rischi cui si va incontro facendo del sesso occasionale (in particolare le malattie veneree), aggiungendo che le persone che hanno rapporti occasionali anche protetti comunque sia in qualche modo finiscono per rovinarsi e diventare dipendenti dal sesso e, non meno importante, ad avere una visione del prossimo non come un individuo ma come un mezzo di raggiungimento del piacere. Credo che i genitori debbano pertanto parlare spesso a quattr’occhi con i propri figli, allo scopo di far conoscere loro l’importanza di determinati argomenti, non solo riguardanti il sesso: se i genitori facessero così, credo che non ci sarebbe il problema della perdizione dei giovani.
- Qualcuno ti ha mai deriso o criticato per il fatto che non vivi in maniera libertina come tante altre ragazze della tua età?
- Alle superiori, in particolare nei primi anni, le mie compagne andavano tutti i sabato sera in discoteca ed avevano tutte il fidanzatino con cui avevano le proprie esperienze sessuali. Io sono sempre stata “single”, per cui loro premevano affinché mi trovassi il fidanzato (talvolta si “offrivano” pure di combinarmi il fidanzamento), ma io ho sempre declinato. Loro mi spiegavano cosa fare e come mi sarei dovuta comportare nel corso di un eventuale incontro amoroso. E io spiegavo, tranquillamente, che non volevo saperne di avere incontri di quel tipo. Loro mi spiegavano che non c’era nulla di male, che non dovevo avere il paraocchi e che io ero decisamente troppo bigotta secondo i loro canoni, ma io non ho dato loro ascolto. Poi, hanno capito com’ero fatta e non me l’hanno più chiesto.
- I mondani, quando vengono a sapere che una ragazza è entrata in un monastero di clausura, la criticano o al massimo la compatiscono. Se una tua amica ti confidasse di voler abbracciare la vita consacrata, saresti felice per lei?
- Eccome! Tempo fa sono stata alle vestizioni delle suore del convento di Gricigliano. Vedere le novizie mi ha fatto un bell’effetto: ragazze giovani che decidono di offrire la propria vita a Dio è veramente bello. Pertanto, credo proprio che ne sarei felice. Nella mia città universitaria sorge un monastero di clausura in cui vivono suore agostiniane, e una mia amica mi ha raccontato di una ragazza che seguiva il suo stesso corso e che, a un certo punto, ha deciso di farsi suora. Non ho potuto che provare felicità per lei, e anche un po’ di rammarico per non aver avuto la stessa fortuna: vedere un’amica che decide di prendere la strada religiosa dev’essere una buona occasione per crescere ed arricchirsi dal punto di vista spirituale. Un’altra prospettiva di vita, che purtroppo viene quasi ignorata, è la possibilità di dedicarsi all’”Ordo Virginum”, una scelta di vita in cui si vive la castità pur non essendo consacrati.
- Se la vita matrimoniale viene vissuta in maniera profondamente cristiana da entrambi i coniugi, praticando un'intensa vita spirituale, pensi che possa essere fonte di gioia?
- Certamente. In quel caso lo vedrei come un matrimonio in cui regna la consapevolezza della presenza reale di Dio, il quale non va visto certo come un “terzo incomodo”, ma come un Qualcuno che possa aiutare i due coniugi a vivere la propria serenità matrimoniale e a compiere le giuste scelte familiari. Se più famiglie avessero questa consapevolezza, sicuramente non si sentirebbe la crisi che sta indubbiamente attraversando la famiglia; non ci sarebbero tradimenti e bugie tra i due coniugi. Non so se mi sposerò, ma se lo farò, spero di trovare un marito cattolico con cui condividere questa consapevolezza.
- Hai mai sentito parlare dell'homeschooling, cioè della possibilità di istruire i figli a casa propria per salvarli dalle scuole del regime culturale progressista? Cosa ne pensi?
- Sì, ne ho sentito parlare, anche se un po’ di sfuggita. Credo che sia importante offrire ai bambini una proposta educativa alternativa rispetto a quella statale.
- Il grande Papa Pio XII elogiò le famiglie numerose. Anche tu hai stima delle coppie che procreano tanti bimbi e li educano cristianamente nella speranza che un giorno possano diventare futuri cittadini del Cielo?
- Certo. Anche se mi rendo conto, più che mai, che l’attuale società non aiuti le famiglie numerose, anzi le ponga in condizioni svantaggiose. E, come se non bastasse, diverse volte mi è capitato di sentire discorsi del tipo “hanno scelto loro di fare tutti quei bambini, quindi non devono lamentarsi se hanno problemi economici”. Quando in realtà questa è una lettura sbagliata, in quanto le famiglie numerose spesso sono anche famiglie cristiane e dunque rappresentano un baluardo che impedisce alla nostra società di soccombere di fronte al secolarismo. Certamente non è facile mandar avanti una famiglia con molti figli, soprattutto tenendo conto delle necessità di ognuno e del fatto che la nostra società consumistica detta leggi che i bambini e gli adolescenti faticano a non rispettare. Una famiglia numerosa dà delle ricchezze inestimabili: penso ai racconti di mio zio, uno degli otto fratelli della nonna materna, che mi spiega com’era la sua vita insieme ai genitori e agli otto fratelli: erano gli anni difficili del Secondo Dopoguerra, ma si trattava di una famiglia molto unita e in cui non mancavano certo le gioie, che venivano moltiplicate per tutti i componenti della famiglia. E la bisnonna, molto cattolica, ha sicuramente contribuito a forgiare una famiglia “come Dio vuole”.
- La Chiesa Cattolica insegna che l'aborto è un abominevole delitto. Cosa provi al pensiero che in Italia ogni anno decine di migliaia di bimbi innocenti vengono soppressi mediante la cosiddetta "interruzione volontaria di gravidanza"?
- Penso che sia un genocidio molto subdolo, in quanto viene manifestato come “espressione della libertà della donna”. In realtà, mi è capitato di leggere molti resoconti di donne che hanno abortito, di propria volontà o dietro pressione altrui (in genere del partner). Tutte queste donne parlano di una certa angoscia provata dopo aver abortito, e quasi nessuna di esse ha affermato di aver vissuto l’aborto con serenità. Svariate volte ho visto dei video in cui viene mostrato cosa avviene durante un aborto, e sono immagini veramente raccapriccianti. Corpicini fatti e formati che vengono abbandonati sul tavolo operatorio a morire di stenti. Questo poi non viene assolutamente fatto sapere alla donna che si è sottoposta all’aborto, la quale viene tenuta all’oscuro e a cui viene fatto credere che “era solo un grumo di cellule”. La cosa che più mi fa rabbrividire è come negli USA si voglia speculare pure su questo, commercializzando le parti del corpo dei feti abortiti. Tempo fa ho letto un’intervista in cui un’ex infermiera abortista spiegava come il personale fosse spinto a sdrammatizzare il più possibile l’aborto nel momento in cui si confrontava con la donna incinta, proibendole persino di vedere lo schermo nel momento dell’ecografia, nel timore che potesse avere dei ripensamenti. Giungendo addirittura a respingere con veemenza le sue richieste di vedere lo schermo. Non è questa la vera libertà della donna!