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lunedì 20 maggio 2024

Meglio morire anziché tradire Gesù Cristo

Durante la guerra civile spagnola (1936 – 1939), nei territori occupati dalle milizie “rosse” (comunisti, anarchici, trotzkisti, ecc.), vi fu una sanguinaria persecuzione verso i cattolici che costò la vita a migliaia di persone innocenti, tra cui molti preti, frati, suore e persino alcuni vescovi.

Emblematico è il martirio di Padre José Gonzales, dei Carmelitani dell'Antica Osservanza. Nel 1936 venne arrestato dai rossi che lo sottoposero ad un interrogatorio durante il quale gli promisero di salvargli la vita se avesse gridato “Viva il comunismo!”. Padre José rispose che poteva inneggiare solo a Cristo. Pertanto lo condussero in una piazza per essere fucilato. Mentre i miliziani avevano già il fucile puntato, il capo dei rossi gli propose per l'ultima volta di gridare “Viva il comunismo!” e sarebbe stato liberato. L'eroico frate carmelitano, gettatosi in ginocchio, allargò le braccia, e ad alta voce esclamò "Viva Cristo Re!".

Pochi istanti dopo, una raffica di proiettili si abbatteva di lui, troncando la sua giovane vita. Aveva solo 29 anni. Preferì la morte anziché tradire il Redentore Divino inneggiando ad una ideologia atea e inumana che ancora oggi nel mondo opprime circa un miliardo e mezzo di persone.

L'esempio dei martiri spagnoli ci incoraggi ad imitare il loro eroismo e a saper rispondere "Viva Cristo Re!" a coloro che vorrebbero indurci a rinnegare il Redentore Divino per seguire la relativista ed edonista mentalità che dilaga nell'odierna società secolarizzata.