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venerdì 16 agosto 2024

Amare Papa Pio VII

Ripubblico un vecchio post scritto da Riesina, una gentile collaboratrice del blog, sul Servo di Dio Pio VII.


Spesso siamo noi Cattolici a chiedere una grazia a un Santo. Noi scegliamo il Santo, lo preghiamo, e gli chiediamo di intercedere presso Dio per ottenerci una grazia. Talvolta, però, può capitare che avvenga il contrario, e cioè che sia il Santo a scegliere noi, e di fare una grazia a noi. Gratuitamente. È quello che è successo a me, un mese fa circa, mentre ero in treno, per arrivare nella mia città universitaria (che si trova in Emilia). Qui avrei avuto un esame piuttosto difficile, in cui ero già stata bocciata quindici giorni prima. Lungo il viaggio, sono passata per Cesena. E, come in un flash, mi è comparso nella mente un nome. Pio VII. Di lui sapevo solo che durante il pontificato di Benedetto XVI era iniziato il processo di beatificazione. Così ho deciso che avrei affidato a lui il mio esame del giorno successivo. E Pio VII mi ha aiutata. Da quel momento, io affido tutte le mie giornate a Pio VII, oltre che a San Pio X, e mi preme molto che la sua causa di canonizzazione vada a buon fine, così da poterlo vedere venerato sugli Altari. Di seguito, propongo una breve biografia del Servo di Dio, così da farne conoscere la vita a chi non è ancora entrato in contatto con questo Papa così dolce e coraggioso. 

Barnaba Chiaramonti (il futuro Pio VII) nasce a Cesena il 14 agosto 1742, da una famiglia nobile ma non ricchissima. A quattordici anni, decide di entrare a far parte della comunità benedettina che a Cesena ha sede a Santa Maria del Monte. In seguito alla consacrazione, prende il nome di Gregorio. Nel frattempo, pure sua madre (che nel frattempo è rimasta vedova) sceglie di abbracciare la vita monastica, diventando suora carmelitana a Fano. Gregorio ha grandi capacità nello studio, e così i suoi superiori decidono di farlo perfezionare a Padova e a Roma, e in seguito insegna a Parma e a Roma. Nel 1775 il suo concittadino Giannangelo Braschi diventa Papa con il nome di Pio VI; conoscendo le doti del giovane, lo nomina prima priore dell’Abbazia benedettina di San Paolo fuori le Mura e poi, nel 1782, vescovo di Tivoli. Nel 1785, contestualmente alla nomina a cardinale, viene nominato vescovo di Imola. Nel frattempo, la Francia è scossa dall’ascesa di Napoleone, e le persecuzioni contro il clero sono all’ordine del giorno. Pio VI viene arrestato e condotto in Francia, dove muore a Valence nel 1799. Malgrado Napoleone avesse formulato il desiderio che con Pio VI finisse il papato, i cardinali si riuniscono in conclave a Venezia (che all’epoca non è occupata dai francesi ma si trova assoggettata all’Austria) e, il 14 marzo 1800, eleggono papa Gregorio Chiaramonti con il nome di Pio VII. Lo scelgono soprattutto considerandone il carattere mite e dolce, nonché la vasta cultura. Il nuovo Papa torna a Roma, e al suo arrivo trova una città in ginocchio. Riesce tuttavia a gestire la situazione anche grazie alla nomina del nuovo Segretario di Stato. Inoltre, notando come la situazione della Chiesa in Francia sia drammatica per via degli sconvolgimenti della rivoluzione, negozia con Napoleone un Concordato, nel 1801. Nel 1804, Pio VII è richiamato in Francia per incoronare Napoleone. Tuttavia la sua presenza si rivela essere solo marginale, in quanto l’imperatore prende la corona dalle mani del Papa e se la pone in testa, compiendo un gesto insolente e irrispettoso. Tuttavia il Papa, nella dolcezza del proprio carattere, non perde la speranza: tornando a Roma noterà come in Francia la Fede stia rinascendo. Negli anni successivi, però, la situazione precipita. Napoleone non rispetta più il Concordato. Le armate napoleoniche occupano Roma. Pio VII scomunica l’imperatore. Conseguentemente a questo atto, nel 1809, il Papa viene invitato a ritrattare; si rifiuta dicendo la celebre frase “Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo” ed è quindi arrestato dal generale francese Radet. Giunto a Savona, i liguri cominciano immediatamente ad amare il pontefice romagnolo, il quale ha sempre un po’ di gentilezza per tutti. Nel 1812, Napoleone teme che le armate britanniche possano facilmente liberare il Papa, e così lo obbliga a trasferirsi a Fontainebleau, alle porte di Parigi. Pio VII arriva a destinazione stremato dal viaggio: durante il passaggio sul Colle del Moncenisio ha rischiato di morire ed ha ricevuto l’estrema unzione. Tuttavia, perdona il suo aguzzino. In Francia, Napoleone intavola una serrata trattativa con il Papa (nel corso della quale non si risparmiano gli insulti e i ricatti contro il pontefice) per indurlo a sottoscrivere un concordato molto restrittivo. Il Papa, che versa in condizioni fisiche precarie, finisce per firmare il concordato; tuttavia riesce a disconoscerlo anche grazie all’aiuto dei suoi cardinali di fiducia, nel frattempo arrivati a Fontainebleau. Nel frattempo, il potere imperiale vacilla sempre di più. In seguito all’abdicazione e all’esilio di Napoleone sull’Isola d’Elba, Pio VII può finalmente rientrare a Roma, che proprio in quell’occasione è stata liberata dal dominio napoleonico. Lungo tutto il viaggio, benedice senza sosta le folle accorse al suo passaggio. Nel corso della sosta presso il Santuario di Loreto, incontra un giovane Giovanni Maria Mastai Ferretti (il futuro Beato Pio IX), e probabilmente lo guarisce dall’epilessia. L’anno successivo, però, Napoleone riesce a fuggire dall’Isola d’Elba; Pio VII, temendo di essere nuovamente rapito, fugge da Roma per poi rientrarvi una volta scongiurato il pericolo, dopo la battaglia di Waterloo. In questo momento il Papa dimostra il proprio perdono verso l’imperatore: dopo aver saputo che Napoleone non ha un cappellano, decide di inviargli un sacerdote che lo assista nei suoi ultimi giorni a Sant’Elena. In più fa alloggiare tutti i familiari di Napoleone a Roma, considerando che in seguito alla fine del dominio napoleonico essi sono caduti in disgrazia. Inoltre, nel corso del Congresso di Vienna ottiene l’abolizione della schiavitù. Nel 1821 rende illegale la Carboneria ed afferma che la Massoneria non è in alcun modo compatibile con il Cattolicesimo. Muore il 20 agosto 1823, in seguito ad una caduta.