Lo stato di grazia è condizione essenziale da soddisfare per aiutare le anime del purgatorio; ma non è sufficiente per se stesso, c'è bisogno inoltre delle opere, che si possono ridurre a tre tipi: all'elemosina, alla preghiera, al digiuno. Fra tutte le preghiere la s. Messa è la più efficace. Non c'è cosa migliore per placare la giustizia di Dio quanto l'adorabile Sacrificio in cui Gesù Cristo, immolatosi una volta sulla croce, s'immola ancora ogni giorno per purificarci con il proprio sangue.» S. Gerolamo ci assicura che ad ogni Messa celebrata molte anime escono dal purgatorio e vanno al paradiso. (..). Non bisogna però credere che basti fare dire una sola Messa per il riposo di un'anima purgante; perchè, se la virtù del divin Sacrificio è infinita, non è però tale l'applicazione che ne viene fatta. Neppure possiamo affermare che l'indulgenza plenaria applicata in favore d'un defunto l'introduca sicuramente al cielo. Possiamo bensì sperarlo; ma il Signore non essendosi impegnato rispetto a quelle anime in modo formale ed esplicito, non potremmo accertare che l'effetto delle indulgenze loro applicate sia certo ed infallibile. Perciò è cosa utile e sovente necessaria far celebrare Messe per i defunti; e si deve usar tanto maggior impegno, quanto più si è sicuri che niente va perduto rispetto a tali anime, non dipendendo l'effetto del s. Sacrificio dalla buona o cattiva disposizione del celebrante, e meno ancora da quella degli assistenti. Il dovere di far celebrar Messe per i defunti diviene stretta obbligazione quando siano di espressa volontà testamentaria. E sarebbe delitto, che griderebbe vendetta al cospetto di Dio, trascurare la pronta esecuzione di tale volere, oppure destinare ad altro il danaro lasciato a quest'effetto. Nessun pretesto vale a scusare una così mostruosa iniquità.
FIORETTO SPIRITUALE. — Le anime dei defunti vengono sollevate moltissimo dall'augusto Sacrificio, che per esse viene offerto sull'altare. (S. Cirillo di Gerusalemme).