Nel secolo XVI la città di Rimini fu colpita da una fame terribile. Il prezzo del grano salì in modo straordinario, e la povera gente languiva. In mezzo a tanta costernazione esultava nel suo cuore un famoso avaro, che aveva i suoi granai pieni di frumento. Costui non volle aprirli nella speranza che il prezzo crescesse sempre di più, e per togliersi ogni seccatura, lasciata la famiglia in città, se ne andò a stare in campagna. Però ogni giorno faceva alla città la sua visita per informarsi del come andassero le cose, ed erano per lui giorni di letizia quelli in cui sentiva dire che i prezzi aumentavano. Intanto due signori di Rimini, recatisi nelle Puglie, fecero una provvista straordinaria di grano per beneficare la loro città, e realmente la beneficarono, giacché a un tratto il prezzo del grano ribassò della metà. Nel giorno, in cui successe questo fatto, secondo il solito l'avaro si recò a Rimini. Per la strada si imbatté in tanta gente allegra come una pasqua. Domandò che cosa fosse successo, e n'ebbe in risposta: Evviva! il grano è ribassato della metà di prezzo! - L'avaro ricevette una vera stoccata al cuore. Lungo il cammino imbattendosi in persone che lo salutavano, non sapeva rispondere che così: Ribassato della metà! Fu assalito da un gran malore e si getta al letto brontolando: Ribassato della metà! Si chiamò il medico, il quale gli domandò che avesse, ed egli non rispose altro che il suo: Ribassato della metà. Si chiamò un confessore, ma davanti a lui non disse altro che: Ribassato della metà. Il male si aggravò: la morte venne, ed egli morì esclamando: Ribassato della metà. Ecco quale morte fece questo infelice che si era reso schiavo del peccato della avarizia.