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venerdì 20 dicembre 2024

La bambina che non voleva che suo padre morisse senza sacramenti

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Frequentava il catechismo la giovinetta Luigia, tenera e cara ragazzina in sui 10 anni, e la lezione versava sul sacramento dell'Estrema Unzione; il buon parroco fra le altre cose si studiava a dimostrare ai fanciulli, intorno a sé raccolti, qual gran bene sarebbe che nelle famiglie si procurasse per tempo l'amministrazione dei Sacramenti agli infermi; che il più sovente, pel timore che i congiunti hanno di far disgusto all'ammalato, quasi gli annunciassero una cattiva nuova, si aspetta a chiamar il curato quando più non vi è tempo, e l'infermo è quasi destituito dei sensi. Raccomandava per tanto ai fanciulli che avvenendo il caso, facessero essi questa buona opera di carità presso i loro genitori, cioè procacciassero loro per tempo la visita di un sacerdote ed il ricevimento dei sacramenti dell'Estrema Unzione e dell'Eucaristia. Di lì a non molto il Padre della ragazzina ammala, il male peggiora, si succedono medici e medicine, ma invano. Il medico infine dice con rammarico alla famiglia che non vi è più speranza, l'arte salutare aver esauriti ormai i suoi rimedi, non resta più che amministrargli i Sacramenti. Ma né la moglie né i parenti, né gli amici si sentono da tanto di annunciar al malato la triste nuova. La buona ragazzina intanto lagrimava e pregava in un angolo della camera. Quando si vede sola, prende uno sgabello, vi monta sopra (ché il letto era alto, ed ella piccola), si getta colle braccia aperte addosso al padre, lo bacia teneramente: - Oh! caro padre, gli dice, se tu mi almi, devi farmi un piacere, ma non disgustarti. Ho sentito che sei, caro padre, in fin di vita, ma ho pur sentito dal nostro parroco che è una gran carità il prevenirne i genitori; e perciò siccome nessuno te l'ha detto, io ti avverto che il dottore ha dichiarato non esservi più nulla a fare, che amministrarti i santi Sacramenti; ah! dunque, caro padre, prendili, e oltre il dolore della tua partenza, non darmi quello di vederti morire senza metterti in compagnia del buon Gesù. - Ah! cara, rispose il padre, dammi ancora un bacio, non ti posso rifiutare questo piacere, di' alla mamma che io farò come tu vuoi, e chiami pure il parroco. Arriva il curato, prepara l'infermo al gran trapasso con tutti conforti della religione. Ma ricevuto i SS. Sacramenti il padre facendo come un ultimo sforzo, quasi per liberarsi dal peso della gratitudine e dell'affetto che l'opprimevano: - Sappiate voi tutti, disse, che se colla grazia e misericordia di Dio io andrò in paradiso, dopo Dio lo dovrò più che agli altri alla pietà della mia Luigina. Ah! non temete mai di dar disgusto ai moribondi; ché voi non sapete ancora cosa sia il morire in grazia di Dio. - Ed in così dire, chinato il capo, dolcemente spirò.