[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].
Non sono ancora passati molti anni, che in una grande e popolosissima città dell'Europa viveva un uomo già molto attempato, con lunga barba bianca, solito a coprirsi il capo con un berretto alla greca. Egli non si sostentava che con pane ed acqua, e non avendo alcun alloggio suo proprio, si recava alla sera a dormire in un camerone comune a molti altri poveri. Un mattino dopo essersi alzato, si sentì colpito da un forte mal di gola. Ciò non ostante, per non passare il giorno senza guadagno, volle uscire per la città per attendere al suo solito mestiere. Ma in poche ore il male si aggravò talmente che gli fu giocoforza tornarsene a letto. I suoi compagni di camerata che erano di buon cuore, sebbene ignorassero financo il nome di costui, si affrettano di correre in cerca del medico del comitato di beneficenza, il quale, andato tosto a trovarlo, gli prescrisse l'applicazione immediata di 20 mignatte [animaletti simili alle sanguisughe, che in passato venivano utilizzati per fare i salassi, n.d.r.] alla gola, dichiarando che altrimenti sarebbe stato soffocato. - Quanto costano queste mignatte? domandò l'ammalato, appena partito il medico. - Venti centesimi l'una gli risposero i suoi compagni, e così in tutto quattro lire. - Quattro lire! ... quattro lire!... (esclamò esso dibattendo le mani sul petto); e spenderò io quattro lire in una sola volta per mignatte? E dove potrei prendere queste lire se non le ho? E poi se anche le avessi, il cuore non mi reggerebbe di fare una tal spesa, io preferisco piuttosto di morire! E non volle assolutamente comprare le mignatte. All'indomani quest'infelice morì davvero, ed allorché il medico, il quale doveva constatare la sua morte, tolse via la coperta ed i lenzuoli, che l'infermo negli ultimi momenti della sua vita aveva serrati contro il suo petto, rinvenne nelle dita raggrinzate del cadavere una borsa contenente ottomila lire in oro ed in biglietti di banca. Meravigliati il medico e tutti quei che videro coi propri occhi questo fatto, non poterono contenersi dal riprovare altamente l'avarizia, stupiti come questo brutto vizio possa spingere l'uomo a tale eccesso da amare più il denaro che la vita.