Per contattarmi: cordialiter@gmail.com


Se il blog ti piace e desideri aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una libera donazione. Per info: clicca qui.


Visualizzazioni totali

giovedì 19 dicembre 2024

Le anime del purgatorio vengono sollevate dall'elemosina

[Brano tratto da "Il mese di novembre santificato, ossia la divozione verso le anime del Purgatorio promossa per via di brevi considerazioni e scelti esempi",  Tipografia dell'oratorio di San Francesco di Sales, 1869].


L'elemosina è una delle opere che meglio soddisfano alla divina giustizia. Un angelo venuto dal cielo diceva che l'elemosina salva dalla morte, cancella i peccati e fa trovare grazia presso Dio (Tob. XII, 9). Lo Spirito Santo conferma l'oracolo dell'Angelo dicendo: «Come l'acqua spegne il più ardente fuoco, così l'elemosina distrugge i peccati (Eccles. III, 33),» e per farci intendere che non c'è soddisfazione perfetta senza elemosina, soggiunge: «Apri la mano al povero affinchè il tuo sacrificio espiatorio sia perfetto.» Fare elemosina è quindi versare acqua nel fuoco che arde le anime sante. L'elemosina ha la singolare virtù non solo d'espiare i nostri peccati, ma anche gli altrui; venga essa fatta o ai poveri bisognosi di mendicare pane, od ai poveri volontari che lasciarono ogni cosa per seguire nostro Signore. La carità che si fa loro contribuisce in due modi al sollievo delle anime. Vi contribuisce per se stessa, di propria virtù, essendo acqua che spegne il fuoco; vi contribuisce per i meriti dei servi di Dio, i quali possono molto presso il Signore con le loro preghiere, penitenze ed altre buone opere. Si osservi che, se chi porge l'elemosina non è in stato di grazia, l'elemosina non avrà lo stesso valore nè per sè, nè per altri; ma se i poveri a cui viene data sono amici di Dio, le preghiere e le opere sante, fatte grazie all'elemosina, sollevano moltissimo i defunti. C'è anzi da sperare che per le preghiere delle anime, alle quali l'elemosina porge refrigerio, il Padre delle misericordie farà grazia tale a quel peccatore, che lo porterà a convertirsi. Dobbiamo inoltre essere tanto più solleciti a soccorrere i poveri con l'intenzione di sollevare le anime purganti, in quanto facciamo insieme l'elemosina corporale e spirituale, ed esercitiamo la carità verso il prossimo in tutta la sua estensione. Siamo dunque liberali verso i poveri, figli di Dio come noi e membri di Gesù Cristo. Se il tale parente od amico, cui piangiamo, fosse vivo, non risparmieremmo nulla per essergli grati; se ammalato, non temeremmo di fare spese per porgergli qualche sollievo. Or bene, eccoli a noi davanti, divorati da fiamme crudeli; temeremmo forse di porgere una moneta per sollevare le loro pene? Deh! allorquando un povero busserà alla porta, o stenderà la mano verso di noi rappresentiamoci un'anima sofferente che si rivolga a noi per supplicarci d'avere pietà di lei e delle sue afflizioni; questo pensiero ci commuoverà ed intenerirà il cuore. Si, diamo, diamo molto; «facciamoci degli amici per mezzo delle inique ricchezze: affinché quando veniamo a mancare, ci accolgano nelle dimore eterne (s. Luca XVI, 9).» Non c'è miglior modo da far fruttare il nostro denaro. È l'innocente usura, di cui s. Agostino così dice: «Vuoi tu imparare a trafficar bene ed ottener grandi interessi dal tuo danaro? dà quello che non potrai serbare, per ottenere quel che non potrai più perdere.»