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lunedì 24 marzo 2025

Ermanno Cohen, il musicista ebreo che divenne frate carmelitano

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Ermanno Cohen natio in Amburgo di Sassonia da genitori ebrei, levatosi in grande superbia per gli strepitosi applausi che ricevette nelle primarie città di Europa, nelle quali dava saggio della straordinaria sua abilità nel trarre dal pianoforte (...) armonie da lui stesso composte, era divenuto vizioso, settario, ateo e propagatore caldissimo delle più orribili dottrine. Nel 1847 trovandosi a Parigi fu pregato da un suo amico a dirigere in sua vece, ché per improvviso ostacolo non poteva, una musica sacra, che si doveva eseguire nella chiesa di Santa Valeria, per una solenne esposizione del SS. Sacramento, ed egli, quantunque Israelita ed uso solo a musiche profane, accettò l'invito. Al pietoso Cuore di Gesù bastò questo ossequio del Cohen per farne un trofeo delle sue misericordie. Nell'atto che al riverbero di cento lumi s'impartiva all'affollato popolo la benedizione col Sacramento, ei fu come abbagliato da un raggio divino partito dall'Ostensorio, che gli scoprì la verità del cristianesimo, gli inspirò un grande orrore dei suoi eccessi, e lo forzò a curvare le ginocchia davanti all'Ostia consacrata. Né questi furono impulsi passeggeri: poco appresso si fece cristiano, poi religioso carmelitano assumendo il nome di Padre Agostino del SS. Sacramento, per gratitudine a Gesù Sacramentato, da cui riconosceva la prodigiosa sua conversione. Divenne celebre missionario, che commosse vari popoli in Francia, in Italia e in Inghilterra; e nel 1871 santamente morì.