Per contattarmi: cordialiter@gmail.com


Se il blog ti piace e desideri aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una libera donazione. Per info: clicca qui.


Visualizzazioni totali

lunedì 3 marzo 2025

Una vocazione perduta

Pubblico un'interessante lettera che mi ha inviato una gentilissima signora.


UNA VOCAZIONE PERDUTA PER UN INGANNO CHE SI POTEVA FACILMENTE RICONOSCERE CONOSCENDO DUE REGOLE DI S. IGNAZIO


Carissimo Cordialiter, carissimi giovani, vi racconterò un fatto, accaduto molti anni fa.

Una gioiosa 18enne, aveva tra le mani un foglio con una data.  Era quella fissata per il suo ingresso in monastero. Giunse quel giorno ma lei non oltrepassò mai la santa porta perché il diavolo aveva saputo ben giocare le sue carte. 

Infatti la ragazza, all’approssimarsi del gran giorno, aveva visto scomparire la sua gioia ed era stata avvolta in una morsa di terrore che le era parsa insuperabile: si era convinta che non avrebbe mai potuto affrontare la vita monastica, che non ne sarebbe mai stata capace e che, entrando in convento, avrebbe fatto una fine tragica.

Credendo a quelle menzogne diaboliche, e presa da un’angoscia e oppressione psicologica fortissima, aveva annullato l’ingresso in Monastero. In quello stesso momento in cui aveva rinunciato al progetto di vita monastica, tutto il turbamento provato e l’angoscia vissuta, erano spariti all’istante dal suo cuore. Sprovvista di una guida, non aveva saputo interpretare il fatto correttamente, anzi lo aveva capito al contrario, pensando fosse volontà di Dio che non si facesse monaca. Invece la scomparsa delle sue angosce era segno della vittoria di satana: egli aveva raggiunto il suo obiettivo, impedirle di entrare in monastero, e quindi non aveva più motivo di darle guerra. 

Non solo, ma pure negli anni seguenti, il ricordo di quei momenti di violenta angoscia, la scoraggiò verso qualsiasi altro tentativo di consacrazione, così si sposò ma nonostante l’amore per la sua famiglia, non poté mai più essere felice, pur volendo convincersi del contrario. Che furbo è satana!

Questa è la mia triste storia e ve l’ ho raccontata solo per una ragione: perché vorrei che non accadesse mai più a nessuno. 

Come ben sapete, il demonio cerca sempre di boicottare le vocazioni e usa mille astuzie per raggiungere questo scopo ma molte volte non inventa niente di nuovo ed usa lo stesso semplice inganno che nei secoli gli ha già fruttato un ricco bottino. 

Poiché però questo inganno può essere neutralizzato semplicemente riconoscendolo, mi sembra doveroso da parte mia parlarvene. Tutti voi conoscete certamente S.Ignazio di Loyola. Ebbene, questo santo nella sua preziosa opera degli Esercizi Spirituali ha fornito indicazioni precise e ben dettagliate sul Discernimento degli Spiriti. In particolare vi parlerò della Regola N.2 e N.5. 

Comincio con la N.5.


REGOLA N.5 del DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI  di S.IGNAZIO

“Nel tempo della desolazione non si deve mai fare alcun mutamento, ma rimanere fermi e costanti nei propositi e nella determinazione in cui si stava nel tempo precedente a quella desolazione o nella determinazione in cui si stava nella precedente consolazione. Perché come nella consolazione ordinariamente ci guida e consiglia più lo Spirito buono, così nella desolazione è il cattivo spirito, con i consigli del quale non possiamo trovare la strada che conduce a un buon fine.”


Ludovic Marie Barrielle nel suo libro “Regole per il discernimento degli spiriti” commentacosì la 5 regola di S.Ignazio: 

“Quanti e quali errori catastrofici sono stati commessi per avere ignorato e dimenticato questa quinta regola! In tempo di desolazione non si devono mai mutare i propositi. Perché? Perché in quel momento è il demonio che ci influenza e siamo sicuri, se seguiamo la spinta dello spirito cattivo, di fare ciò che lui desidera. «Ordinariamente – dice sant’Ignazio – è Dio che ci guida nel tempo della consolazione». (…) In una desolazione, invece (…) è sempre il demonio che ne fa delle sue. Quante vocazioni sciupate per aver dimenticato questa regola! 

-Signor parroco, mio figlio non vuole più tornare in seminario. Ha proprio perso la vocazione, non è vero? 

-Attenzione ! Ha o non ha la vocazione? È un’altra questione. Ora subisce un attacco del demonio. Non è il momento di prendere decisioni nuove. Il demonio fa il suo mestiere, qualche volta questo può essere il segno di una grande vocazione. Figlio mio, rientra in seminario. Dopo si vedrà.

-E se non ho la vocazione?

-Tra un anno o due andrai a fare gli Esercizi spirituali e là, dopo esserti messo nell’indifferenza ignaziana, ovvero «Dio prima di tutto», potrai sapere se Dio ti chiama oppure no. Ma specialmente adesso, non cambiare.

Da parte mia, povero padre Barrielle, poiché a 17 anni ho avuto una voglia matta di lasciare il seminario. Fortunatamente il confessore mi ha detto: «Aspetta». Altrimenti, oggi non sarei qui.Quanti rinunciano alle loro decisioni alla prima insidia del demonio! Che disgrazia! Come fare per non lasciarsi ingannare? Ebbene: <attendere>>.”


Quindi carissimi, se in un momento di pace e gioia avete deciso di scegliere la vita consacrata o Sacerdotale e improvvisamente venite presi da emozioni negative, FERMI! Non ANNULLATE NIENTE! Non cambiate propositi in quel momento ma andate avanti. Avrete tutto il tempo per fare discernimento vero dopo che il momento della desolazione sarà finito. La stessa regola vale per tutte le risoluzioni sante che possiamo prendere nella vita.

Per inquadrare meglio questo “tempo della desolazione” in cui agisce l’ influsso diretto di satana ci viene in aiuto la 2° Regola del Discernimento degli Spiriti in cui S.Ignazio ci indica 6 segni per riconoscere lo spirito cattivo. A ben vedere, anche questa seconda regola, come la prima, è utile in tutti i momenti della vita, non solo nel discernimento vocazionale.


 REGOLA N.2 del DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI  di S.IGNAZIO

Nelle persone che lavorano coraggiosamente a purificarsi dei loro peccati, e crescono di bene in meglio nel servizio di Dio nostro Signore, (…) è proprio del cattivo spirito di causare in loro  tristezza e tormenti di coscienza, di alzare ostacoli, di inquietare con false ragioni, alfine d’arrestare i loro progressi nel cammino della virtù…al contrario, è proprio dello spirito buono dare loro coraggio, forze, consolazioni e lacrime, buone ispirazioni e pace, facilitando e allontanando ogni ostacolo, affinché esse procedano sempre più nel bene.


Quindi posso capire di trovarmi di fronte allo spirito cattivo grazie a 6 SEGNI, che come 6 odori, tradiscono la presenza dello spirito cattivo. Vediamoli uno per uno. Per spiegarli userò le mie parole insieme con quelle del Barrielle.


    1) LA TRISTEZZA….è proprio del cattivo spirito di causare tristezza…

Il demonio è l’eternamente triste.  Dal momento in cui si avvicina, vi comunica la sua tristezza, senza volerlo. Quando il demonio si sforzerà di tentare un’ anima fervente, sotto l’apparenza del bene, uno dei segni per riconoscerlo sarà proprio questa tristezza di cui ci si sente pervadere. Ad esempio: Un tale esce contento dal confessionale, poi ad un tratto si sente triste. Imparate a riconoscere colui che lo ha avvicinato con la sua tristezza!  Il demonio gli gironzola intorno. Attenzione anche alle fantasie malinconiche… ora sapete perché avvengono, vuol dire che il demonio non è lontano!


    2) I TORMENTI DI COSCIENZA. …. È proprio del cattivo spirito di causare tormenti di coscienza…

Padre Louis Lallemant, il celebre gesuita, diceva: “Ogni proposizione condizionale che turba, viene dal demonio”. Proposizione condizionale cioè che comincia con un “se” o un condizionale. Ad esempio: chissà se mi sono confessato bene? Chissà se ho la vocazione? Chissà se avrò la capacità di perseverare? Chissà  se ..?

Questi pensieri così come si sono presentati, vengono dal demonio. 

Esempio pratico: Dopo una confessione, viene un dubbio generico di non essersi confessati bene. È un inganno del demonio. Infatti se il pensiero venisse da Dio e si fosse fatta realmente una confessione fatta male, il nostro buon Angelo ci direbbe il motivo esatto per cui non ci siamo confessati bene, non ci suggerirebbe un generico dubbio tormentoso.

Ugualmente un seminarista che si chiede: “Chissà se ho proprio la vocazione?”. Anche questo pensiero, così com’è, viene dal demonio. Il buon Angelo infatti, non ti direbbe così ma ti spiegherebbe (con motivazioni chiare, serene e non tormentose) perché non è la tua strada.


    3) ALZARE  OSTACOLI. …è proprio del cattivo spirito di alzare ostacoli…

Il demonio ingrandisce a dismisura tutte le difficoltà per farci credere che una tale strada sia impossibile e irraggiungibile per noi, nascondendo gli aiuti che invece faciliterebbero quella strada. Ad esempio fa vedere difficoltà insormontabili nel praticare la castità. Oppure spinge molte donne al crimine dell’ aborto facendo venire loro il panico del figlio, ingigantendo le difficoltà della maternità. Oppure ci fa vedere la vita religiosa come impossibile da vivere per noi.

Il demonio poi ci nasconde tutto ciò che invece ci procurerebbe aiuti e gioie in quella strada.


    4) IL TURBAMENTO. …è proprio del cattivo spirito di inquietare …

Ogni turbamento viene dal demonio, diceva San Giovanni Berchmans. Si serve anche dell’ emotività. A volte in una famiglia c’è elettricità nell’aria. La moglie si innervosisce, i bambini sono scatenati, il marito prenderebbe tutti a sberle. Attenzione! C’è il demonio! In queste occasioni vince molto facilmente… Quante stupidaggini si dicono  in questi momenti e si commettono peccati più o meno gravi! Vigilate! Pregate! Occorre mettere in guardia anche i bambini contro certi sentimenti di collera e di orgoglio di cui il demonio si serve…


    5) I RAGIONAMENTI FALSI. …è proprio del cattivo spirito di inquietare con false ragioni…

Sono un immancabile segno del demonio. Dobbiamo diffidare di certe teorie false, di certi slogans che tornano in mente, trasmettono inquietudine a chi aveva deciso di seguire la fede, e se possibile fanno commettere peccati in gran numero, spesso contro la fede, la giustizia e la carità. Ad esempio: battezzare i bambini è un abuso sulla loro libertà, dovremmo lasciarli liberi di scegliere da grandi !  Oppure: Dio è Amore e quindi l’importante è se due si amano poi il resto non sta a noi giudicare, Dio non vuole che giudichiamo! Oppure: La dignità umana comprende il diritto di scegliere la propria fine, è crudele far soffrire un malato che vuole morire! Oppure: Dobbiamo abbandonare certi usi religiosi del passato e aggiornare la fede per attirare la gente, Dio ci chiede questo!... Questi che sembrano discorsi ragionevoli sono invece errori. Sono ragionamenti falsi! E così molti altri ragionamenti che circolano oggigiorno.



    6) LO SCORAGGIAMENTO. …alfine d’arrestare i loro progressi nel cammino della virtù…

Ogni scoraggiamento viene dal demonio. Avete cominciato bene…. poi improvvisamente il coraggio viene meno? È il demonio che si è fatto vivo. Il Buon Angelo invece dà coraggio, pace, gioia, lui rende tutto facile!

Scrive il Barrielle: “Ricordate la tentazione di sant’Agostino. Aveva trentadue anni e non era ancora battezzato. Dopo una vita molto corrotta, era diventato manicheo, ma aveva una santa mamma che da trentadue anni pregava per lui. L’aveva seguito a Milano, dove era stato nominato dall’imperatore direttore del liceo imperiale. Fu lei a metterlo in contatto con sant’Ambrogio, che non ebbe difficoltà a dimostrare al giovane direttore di liceo, molto intelligente e che amava ascoltarlo, la necessità di diventare cristiano se voleva salvarsi; avrebbe dovuto abbandonare la vita dissipata e farsi battezzare. Divenne catecumeno e avrebbe ricevuto il battesimo a Pasqua. Credete che tutto si svolse come previsto? Sant’Agostino nelle sue “Confessioni”, racconta come andarono le cose: era nel giardino, quando, ad un tratto, si rattristò. «Non sarai matto?! Hai riflettuto abbastanza?... sei sincero?...». Versava lacrime tanto grosse da vedersi costretto a passeggiare per respirare. «È impossibile!». Tutte le passate relazioni gli tornavano alla mente: «Agostino, come puoi lasciarci? Caro Agostino… è impossibile!». Fu così forte che stava per rinunciare al Battesimo; voleva inviare uno scritto all’arcivescovo: «Non sono pronto, ho sopravvalutato le mie forze!». Che peccato! Ma il buon Angelo non abbandona i suoi. Mentre questi pensieri gli si affollano nella mente, ha un’idea: Quod isti et istae, cur non ego? «Dopo tutto, ciò che fanno questi cristiani, perché non potrei farlo anch’io? Ebbene! Anch’io fuggirò le cattive occasioni, pregherò, se cadrò andrò a confessarmi, mi comunicherò!». Questo pensiero lo riempie di pace e di gioia: «Per Pasqua sarò come mia madre!». Notate bene, nella prima parte, i sei segni del demonio: tristezza, tormenti di coscienza, ostacoli, turbamento, falsi ragionamenti, scoraggiamento. Nella seconda, invece, la pace e la gioia. Non è stato per caso, né grazie a se stesso, che sant’Agostino ha conservato la sua decisione. È intervenuto lo Spirito buono.”


E LO SPIRITO BUONO?

…al contrario, è proprio dello Spirito buono dare coraggio, forze, consolazioni e lacrime di gioia, buone ispirazioni e pace, facilitando e allontanando ogni ostacolo, affinché esse procedano sempre più nel bene…

Bene, carissimi, ho concluso. Buon combattimento a tutti voi e che la Madonna ci protegga con gli Angeli per compiere sempre non la nostra volontà ma quella del nostro amato Signore Gesù per giungere alla piena felicità. 



POST SCRIPTUM

MESSAGGIO PER LE ANIME CHE, COME ME, AVESSERO MANCATO LA PROPRIA VOCAZIONE.


In chiusura di questa mia mail vorrei rivolgermi a voi. Quanto può essere straziante sapere di aver perso l’ appuntamento con l’amore della propria vita, irrimediabilmente e per propria colpa? E se quell’amore è Gesù, può ben dirsi che sia il dolore più grande che possa esistere…

Il diavolo vi sussurra all’orecchio parole di disperazione, di odio per voi stessi, di scoraggiamento, di infelicità totale, di sfiducia nell’amore di Dio per voi… vi dice “troppo tardi, ormai hai perso tutto…TUTTO!!!”… Ma il maligno è, e rimane un bugiardo! 

 La verità è che quando Dio pone i suoi occhi su un’ anima, la sua scelta è eterna. Dio non muta e il suo sigillo di elezione rimane su quell’anima, che essa corrisponda o meno, e persino se per sua scelta dovesse respingere per sempre il Signore e andare all’inferno, anche là, nel fuoco eterno, su di lei ci sarebbe ancora quel sigillo di Dio a bruciare più che mai. 

Chiunque siate oggi, siete anime predilette da Gesù. Ai Suoi occhi e per il Suo amorosissimo Cuore, siete ancora chiamate ad un rapporto sponsale e strettissimo con Lui, Egli ve lo fa capire, vi attrae, vi chiama. Non lo sentite? Non vedete che in mezzo al mondo siete un pesce fuor d’acqua? Quale struggente nostalgia di Lui suscita ancora nella vostra anima…

Su, rispondete! Donategli tutto, lì dove siete, compresa la spada che per sempre trafiggerà il vostro cuore per non aver fatto quel benedetto salto verso la vita cui eravate chiamati. Ora siete vittime, la vostra non sarà la vita felice cui eravate destinate, ma sarà croce e spine perché nulla tormenta più del non aver saputo corrispondere al più Immenso e Dolce degli Amori. Piangete, lo so. Soffrite tremendamente ma ora almeno soffrite per Lui, per unirvi a Lui nella croce che salva le anime. 

Lo Sposo celeste vuole che, pur in mezzo al traffico del mondo, della famiglia e del lavoro, trascorriate ogni istante per Lui, costantemente alla Sua Presenza, trasformando la vostra stessa anima nel chiostro in cui dovevate essere. Così, immerse nel mondo, dovrete fare uno sforzo molto più grande per restare strettamente unite a Dio ma questa lotta non andrà perduta, Dio la userà per il bene delle anime. Nella Sua infinita Misericordia saprà trarre un grande vantaggio dai vostri errori passati, non abbiate paura. Per un incomprensibile mistero, Egli vi ama come nel primo giorno in cui avete avvertito la sua dolce voce che vi chiamava e se glielo permetterete ve lo dimostrerà. Il suo amore non è volubile, non cambia, e se volete, care anime, potete essere sue, consacrandogli tutto ciò che siete adesso, per sempre, stavolta senza rifiutargli più niente, diventando da qui in poi una cosa sola con la sua Volontà, vivendo le vostre giornate con gli occhi fissi su Gesù per compiacerlo in ogni suo più piccolo desiderio, nell'olocausto totale della vostra esistenza crocifissa, fin quando lo vedrete faccia a faccia, nell'estasi d’amore che finalmente, almeno in Cielo, potrà suggellare per sempre l’unione tanto desiderata dello Sposo con la sposa.