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sabato 26 aprile 2025

La ragazza che impedì alla madre di confessarsi

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


[... ] in una città del mezzodì della Francia, una povera vedova gravemente ammalata pregò la sua giovane figlia di chiamare il Parroco, bramando di ricevere i religiosi conforti; ma alle replicate sue istanze la figlia rispondeva sempre che la malattia non era poi così grave, e che non valeva la pena d'incomodare perciò il prete. L'inferma ne era desolata, e sentendosi sempre più aggravata, colse l'occasione di una sua parente venuta a visitarla per farne avvertire il parroco, il quale non tardò molto ad andarvi. Ma la figlia snaturata, che se ne accorse, si era posta a guardia, e respinse il parroco, facendo sì che questi non potesse in nessun modo giungere alla povera inferma, la quale dopo poche ore di crudele agonia morì in uno stato poco meno che di disperazione. Non contenta di questo, la figlia proibì che la defunta sua madre fosse portata in chiesa e condotta al sepolcro con rito cattolico; ordinò la sepoltura civile e l'ottenne senza la menoma difficoltà. Mostruosa e rara barbarie nel cuor di una figlia, che fa vedere quanto sia potente la setta che la indusse a rinnegare ogni sentimento di religione e di figliale pietà. Ma Iddio non lasciò lungo tempo impunita la snaturata figlia. Fosse caso, fosse rimorso, fosse altra ignota ragione, il fatto è che questa figlia, fino allora sana e fiorente, cadde malata pochi giorni dopo la morte della madre. A curarla fu chiamato lo stesso medico che aveva visitata la madre: ma essa, appena lo vide avvicinarsi al letto, gettò contro di lui un pugno di monete che stringeva in mano, gridando come una furia alla presenza di una sua compagna, che egli era stato la cagione che la madre morisse senza sacramenti e fosse in quel modo sepolta. Il medico dissimulò l'onta ricevuta, e partendo disse che la giovane era pazza, e che era d’uopo farla tradurre all’ospedale dei mentecatti. Frattanto la compagna cercò di tranquillarla, e le chiese il motivo di quell'atto così inurbano e violento. Al che l'ammalata rispose: «È il medico la causa della mia disperazione, perché quando egli visitava mia madre inferma, mi aveva promesso cinquanta franchi se mi fossi rifiutata di far venire il prete al suo letto e di farla accompagnare dal prete al sepolcro. Sepolta la povera mia madre senza nessun segno di religione, ricevetti dal medico la somma promessa, ma poi subito fui colpita da crudo rimorso che mi fa morire». La compagna dopo aver tentato con varie ragioni di confortarla, corse in cerca del parroco e gli narrò il caso funesto. Il parroco da lei guidato si affretta alla casa dell’infelice, e giuntovi la chiama dolcemente, la scuote più volte…; ma indarno... essa non risponde! era già morta! Terribile castigo di Dio a quella figlia che aveva lasciata morire la madre senza Sacramenti, e l'aveva fatta trasportare al cimitero senza il rito religioso!