Al riguardo della spilorceria di certi ricconi nel finanziare le opere caritative e apostoliche, un giorno Don Bosco raccontò che gli era stato riferito che a Torino un signore molto facoltoso aveva organizzato una serata di festa che, da chi gli parlò di questa veglia mondana, venne descritta come stupenda, magnifica e regale. Don Bosco domandò quale fosse stato il costo di tutto ciò. Il suo interlocutore gli rispose che costò 70.000 lire, che a quei tempi era una somma ingente di denaro. Al sentire ciò Don Bosco esclamò: “70.000 lire in una veglia! Oh cecità umana! Con 70.000 lire si sarebbero potuti accogliere 70 giovanetti, farli studiare, e forse regalare alla Chiesa 70 Sacerdoti, i quali col divino aiuto avrebbero col tempo guadagnato a Dio migliaia di anime. E badate che quel signore poche settimane prima era stato pregato che volesse pagare per tre mesi la pensione a un povero giovane da ricoverarsi in un istituto, e vi si era rifiutato! Certamente Iddio a suo tempo domanderà conto di quella serata! Vedete come si fa oggidì per rendersi inabili alle opere di beneficenza?”.
Purtroppo anche ai nostri giorni ci sono tanti “cattolici”, non solo tra calciatori, attori famosi e ricchi imprenditori, che sprecano un sacco di soldi per cose inutili, mentre poi fanno poco o nulla per finanziare le opere di apostolato per salvare le anime che costarono il sangue di Cristo sulla Croce del Golgota.