Per contattarmi: cordialiter@gmail.com


Se il blog ti piace e desideri aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una piccola donazione. Per info: clicca qui.


Visualizzazioni totali

giovedì 1 maggio 2025

Un galeotto salvato dall'augusta Madre di Dio

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Quanto la Vergine benedetta sia potente a liberare un'anima dall'inferno, lo si vede dal fatto seguente. In un momento di collera e di dispetto un galeotto di Tolone aveva pugnalato il suo custode. Il colpevole fu condannato alla ghigliottina, e l'esecuzione doveva aver luogo due giorni dopo la sentenza. Il cappellano del bagno si presentò al condannato per offrirgli i conforti della religione e parlargli dell'eternità, che doveva aprirsi per sempre innanzi a lui. Il galeotto non lo ricevette che caricandolo di ingiurie e vomitando orribili bestemmie contro la religione. Senza disarmarsi il prete rinnovò le istanze; gli parlò della misericordia di Dio, della felicità del cielo, delle pene dell'inferno, ma nulla poté commuovere quel peccatore ostinato; egli non rispondeva che con grida di rabbia e di disperazione, e con spaventevoli ruggiti. Vedendo tutti i suoi sforzi inutili, il ministro di Dio fece allora ricorso a Colei, che non s'invoca mai invano; pregò istantemente la Santa Vergine, e la fece pregare da tutte le persone più buone e fervorose della città di Tolone, raccomandando la recita del S. Rosario a fin d’ottenere la conversione del suo povero galeotto. Non c'era tempo da perdere; l'ora fatale s'avvicinava, già si preparava il patibolo, non si contavano più che alcuni minuti pria della esecuzione. Intanto il disgraziato non faceva che raddoppiare le sue bestemmie e le sue imprecazioni contro Dio e la religione, e per ridurlo al silenzio si era stati costretti d'incatenarlo. Pieno di fiducia nella Madre di Dio, che aveva invocato, il prete si fece aprire l'oscura prigione, ov'era rinchiuso il delinquente e si avanzò verso di lui con la croce e la corona alle mani. Il forzato schiumante di rabbia e di disperazione, non risponde ancora che con maledizioni alle parole di pace e di consolazione, che gli sono rivolte, profittando della posizione incomoda in cui si trovava il detenuto, il sacerdote gli getta allora il Rosario attorno al collo raccomandandolo alla Vergine Santa. Oh prodigio della misericordia di Maria verso i peccatori! La corona l'aveva appena toccato, quando il galeotto domandò di confessarsi, ed ebbe la felicità di riconciliarsi con Dio pria di comparire al suo tribunale. Anche i galeotti che assistettero alla sua esecuzione, furono compresi di vederlo sì calmo e sì rassegnato, e non poterono astenersi di rendere omaggio all'augusta Madre di Dio, che dall'imminente pericolo dell'inferno aveva liberato quel povero peccatore.