[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].
La sera del 25 giugno 1863 Don Bosco raccontò: «Un giorno viaggiando in vettura mi trovavo seduto vicino al vetturino che sovente profanava il nome santo di Gesù Cristo. Io lo avvisai più volte con molta grazia che non volesse in tal modo profanare questo augusto Nome. Quel disgraziato ripeteva di non essere capace di astenersi dalla bestemmia perché la lunga abitudine lo spingeva a ciò. Allora gli io promisi di di dargli una pezza di otto soldi, se si fosse astenuto dal proferire tali parole fino a Torino.
— Farò la prova, disse il vetturino, e si mise di proposito.
A quando a quando gli usciva di bocca la prima sillaba di quel nome, ma tosto accorgendosi troncava la parola a metà e tanto fece che giunse a Torino senza che gli fosse mai uscita quella bestemmia. Allora io, dandogli la moneta promessa, gli dissi:
— Veda, un poco: per guadagnare otto soldi ha potuto astenersi dal bestemmiare; perché adunque non farà altrettanto per guadagnarsi il Paradiso? Qual conto non dovrà rendere al Signore se non si emenda di questo vizio!».