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martedì 17 giugno 2025

Santa Pelagia si convertì ascoltando una predica sul Giudizio Universale

Memento mori
[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Santa Pelagia fu una delle peccatrici più famose che vedesse il mondo. Dotata di una bellezza straordinaria, di questa si serviva a rovina delle anime, vantandosi dei medesimi peccati. Avvenne una volta che predicando S. Nonno vescovo ad una gran calca di popolo, dipingeva con vivacità il giorno tremendo del giudizio universale. Stava presente alla predica anche Pelagia, non per voglia di ascoltare la divina parola, ma per far pompa delle sue bellezze, e servir di tentazione in una udienza sì numerosa. Pertanto S. Nonno tutto acceso nel volto, con lagrime di paterno affetto, che gli sgorgavano dagli occhi, andava ripetendo con tono di voce solenne: «A quel gran giorno vi aspetto, o peccatori induriti; al Giudizio vi attendo, o dissoluti; a rivederci nella Valle di Giosafat, o libertini; a render conto delle vostre colpe, o peccatori! al giudizio, al giudizio! ...”. Tutto il popolo era commosso, e non si udivano da ogni parte che profondi sospiri, e si vedevano scorrere copiose lagrime dagli occhi di molti. Pelagia, la gran peccatrice, sentì spezzarsi il cuore. Si tirò il velo sugli occhi per la confusione, incominciò a tremar tutta da capo a piedi, e diede in dirottissimo pianto. Ma più degli occhi piangeva il cuore, compunto da una dolorosissima contrizione, che la condusse, appena finita la predica, ai piedi del Santo a far una confessione generale dei suoi peccati. Poi per mettersi al sicuro e non far ritorno alle colpe, troncò subito ogni occasione peccaminosa, e volta le spalle al mondo. Vestita di sacco, tagliati i capelli, a piedi scalzi, con una fune al collo e con orrido cilicio ai fianchi se ne va al deserto. Siccome il pensiero del giudizio l'aveva convertita, così volle che questo gran pensiero, fosse pur quello che la conservasse costante e fervorosa nella sua conversione. Si recò sul monte Oliveto, e là fabbricatasi colle proprie mani una piccola cella, lasciò in essa una finestra da cui si vedeva giù lunga e distesa la Valle di Giosafatte. A questa si presentava Pelagia più volte al dì; e nel silenzio e nella solitudine, pensava e diceva a se stessa: Ecco la valle terribile dove avrà luogo il gran giudizio; qui dovrò comparire, qui render conto dei miei peccati, qui ricevere la sentenza da Cristo Giudice. Con questa visita, con questi santi riflessi, la penitente vinceva le tentazioni orribili, con cui il demonio si sforzava di richiamarla indietro. Trionfò dei mali abiti inveterati, si mantenne salda nei suoi proponimenti, e da famosa peccatrice si trasformò in gran santa. Tanta forza, tanta virtù ebbe la seria meditazione del finale giudizio!