Tornando a casa verso mezzogiorno, Don Bosco vede un giovane tutto sudicio che gioca. Gli s’avvicina, lo saluta. Il giovane, che ne aveva fatte di cotte e di crude, a testa bassa ricambia il saluto. Don Bosco:
— Oggi devi farmi un gran piacere.
— Se posso, ben volentieri.
— Sì che puoi: vieni a pranzo con me.
— Io, a pranzo con Don Bosco?
— Sì, tu: oggi mi trovo solo.
— Potessi almeno prima andarmi a confessare.
— Ci andrai, sabato o domenica.
— Ma, veda, sono così sporco! Ho vergogna di venir così.
— No, ti voglio oggi e come ti trovi.
— Ma, ma,...
— Non c’è ma che tenga. Vieni, la minestra è in tavola.
— Già che lei vuole proprio così, andiamo.
Al vederlo, Mamma Margherita dice sotto voce a Don Bosco:
— Perché hai condotto questo sporcaccione? Dove l’hai trovato?
— È mio amico e grande amico. Trattalo bene.
E si pranzò. Quel giovane da quel giorno cambiò costumi e divenne molto bravo.