[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].
«Un uomo vedovo sui trentacinque anni vive in Torino con la sua vecchia madre e coi figli, irreligioso, bestemmiatore. Avvicinandosi la commemorazione dei defunti la madre gli raccomanda di pregare per suo padre morto da vari anni. — Che pregare! se è all'inferno o in Paradiso non ha più bisogno delle nostre preghiere: se è in Purgatorio a suo tempo ne uscirà! — La notte seguente la madre sente dei rumori strani nella camera del figlio. Al mattino gli chiede spiegazione, ma non ne ottiene. A sera il figlio si chiude in camera, la perlustra in ogni angolo e si mette a letto. Verso mezzanotte sente dei passi sul ballatoio, e spaventato, vede passare davanti alla sua camera l’ombra di suo padre: la luna ne rifletteva sulle tendine il profilo nero.
Quindi l’ombra senza aprire la porta entra e passeggia su e giù presso il letto. Il povero uomo nel terrore trova la forza di parlare e chiede:
— Padre, avete bisogno di qualche cosa da me? Avete bisogno di preghiere?
Finalmente il padre risponde con voce fioca:
— Sono venuto per dirti di finirla una buona volta con gli scandali che dài ai tuoi figli: quei poveretti imparano da te la bestemmia, l’irreligione, il disprezzo alla Chiesa e ai suoi ministri, il vivere scostumato. Son venuto per dirti che Dio è stanco di te e che se tu non ti emendi saprai tra poco quanto pesino i suoi castighi! Muta vita! — e disparve.
Al mattino madre e figlio vengono in camera di Don Bosco e raccontano il fatto. Il figlio quasi ebete dallo spavento, conferma ogni cosa, si confessa e la madre lo conduce a casa sostenendolo, perché non ha forza per reggersi in piedi.