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sabato 27 settembre 2025

Don Giuseppe Calosso

[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].


Una sera di aprile Giovannino Bosco ritornava a casa da una pre­dica con molta gente. Don Giuseppe Calosso trasse il suo sguardo sopra di lui. Lo chiamò a sé e: 

— Donde vieni! Sei forse andato anche tu alla Missione? Forse tua mamma ti avrebbe fatto qualche predica più opportuna, non è vero?

— È vero — rispose Giovanni — mia madre mi fa sovente delle buone prediche, ma vado anche assai volentieri ad ascoltare quella dei Missionari, e mi sembra di averla capita. Me ne ricordo assai bene, e se vuole gliela recito tutta.

E senz’altro cominciò ad esporre l’esordio, poi i tre punti. Il buon prete lo lasciò continuare per oltre mezz’ora. 

— Ora dimmi della seconda predica, due parole sole.

— Se ne vuole qualche brano, glielo dirò subito. Ecco.

E recitò tutto un lungo dialogo come lo aveva esposto il predica­tore, continuando così a discorrere ancora per dieci minuti. Quel buon Sacerdote, sempre più stupito, e con le lagrime agli occhi per la commo­zione, fece la sua conoscenza, e in fine chiese: 

— Per qual motivo desidereresti di studiare?

— Per abbracciare lo stato ecclesiastico, per poter avvicinare e istruire nella religione tanti miei compagni, che non sono cattivi, ma diventano tali perché niuno ha cura di loro.

Il giorno dopo Giovanni si recò a casa del Cappellano e gli servì la Messa. Don Calosso poi lo condusse in sua camera, ove appena giunto gli disse: 

— Oh! bene! adesso ho bisogno di scrivere la predica fatta dal mis­sionario. Ti sentiresti di dettarmela?

— Sì, senza difficoltà.

Il Cappellano sedette al tavolino e Giovanni gli dettò una predica intiera dall’esordio alla perorazione sì da far maggiormente stupire il buon prete di così sorprendente memoria. Giovanni divenuto poi sa­cerdote fece più volte questa medesima predica e la ricordò interamente fino agli ultimi suoi giorni. Infine il Cappellano gli disse: 

— Sta di buon animo, io penserò a te e al tuo studio. Di’ a tua madre che domenica sera venga qui un momento con te a parlarmi, e conchiuderemo tutto.

Il buon prete aiutò Giovannino a studiare prendendoselo in casa: fu il primo benefattore del Santo.