Una sera di aprile Giovannino Bosco ritornava a casa da una predica con molta gente. Don Giuseppe Calosso trasse il suo sguardo sopra di lui. Lo chiamò a sé e:
— Donde vieni! Sei forse andato anche tu alla Missione? Forse tua mamma ti avrebbe fatto qualche predica più opportuna, non è vero?
— È vero — rispose Giovanni — mia madre mi fa sovente delle buone prediche, ma vado anche assai volentieri ad ascoltare quella dei Missionari, e mi sembra di averla capita. Me ne ricordo assai bene, e se vuole gliela recito tutta.
E senz’altro cominciò ad esporre l’esordio, poi i tre punti. Il buon prete lo lasciò continuare per oltre mezz’ora.
— Ora dimmi della seconda predica, due parole sole.
— Se ne vuole qualche brano, glielo dirò subito. Ecco.
E recitò tutto un lungo dialogo come lo aveva esposto il predicatore, continuando così a discorrere ancora per dieci minuti. Quel buon Sacerdote, sempre più stupito, e con le lagrime agli occhi per la commozione, fece la sua conoscenza, e in fine chiese:
— Per qual motivo desidereresti di studiare?
— Per abbracciare lo stato ecclesiastico, per poter avvicinare e istruire nella religione tanti miei compagni, che non sono cattivi, ma diventano tali perché niuno ha cura di loro.
Il giorno dopo Giovanni si recò a casa del Cappellano e gli servì la Messa. Don Calosso poi lo condusse in sua camera, ove appena giunto gli disse:
— Oh! bene! adesso ho bisogno di scrivere la predica fatta dal missionario. Ti sentiresti di dettarmela?
— Sì, senza difficoltà.
Il Cappellano sedette al tavolino e Giovanni gli dettò una predica intiera dall’esordio alla perorazione sì da far maggiormente stupire il buon prete di così sorprendente memoria. Giovanni divenuto poi sacerdote fece più volte questa medesima predica e la ricordò interamente fino agli ultimi suoi giorni. Infine il Cappellano gli disse:
— Sta di buon animo, io penserò a te e al tuo studio. Di’ a tua madre che domenica sera venga qui un momento con te a parlarmi, e conchiuderemo tutto.
Il buon prete aiutò Giovannino a studiare prendendoselo in casa: fu il primo benefattore del Santo.