Ciao, D.!
Anche se con molto ritardo sono a raccontarti della mia esperienza “newyorkese”.
Come ti accennavo, per motivi familiari, nel mese di luglio mi sono dovuta trattenere per quasi un mese in questa enorme città degli Stati Uniti, quindi ho avuto il tempo di girarla in lungo e in largo e di notare anche tutte le sue contraddizioni.
Un giorno, in particolare, mi trovavo nel Bronx, il quartiere che i film ci hanno insegnato a considerare un concentrato di malavita. Ho voluto vederlo di persona e devo dirti che l’ho trovato molto meno “critico” di quello che avevo immaginato ma soprattutto, camminando a zonzo per le sue strade, ho avuto modo di fare una scoperta sensazionale!
All’altezza dell’incrocio tra la Lafayette Avenue e la Tiffany Street ho notato infatti un muro grigio chiaro, alto, metà di mattoni metà di cemento. All’inizio ho pensato che potesse essere una centrale di polizia ma mi sono subito ricordata di essermene lasciata alle spalle una, pochi minuti prima. Ho deciso allora di seguire quel muro per trovare un cancello, una targa, qualcosa che mi facesse comprendere cosa racchiudeva. E così dopo un breve tratto in salita, svoltando a sinistra ho trovato l’ingresso con la soluzione del mistero: “Corpus Christi Monastery – Domenicans Nuns”.
Un monastero di clausura! Nel Bronx! Non ci potevo credere. Il portoncino era aperto e, nel bellissimo giardino, ho visto ergersi l’antica chiesa in pietra grigia, in stile neogotico, con il portone di legno e la parte esterna del chiostro.
A quel punto cosa potevo fare se non farmi avanti e scoprire il resto della storia?
Ho scoperto così che il monastero fu fondato nel maggio del 1889 - per volontà del vescovo irlandese Corrigan - da un gruppo di sei monache tra cui Madre Maria di Gesù, al secolo Julia Crooks, una giovane newyorkese che aveva preso i voti come suora domenicana in Francia, con l’intenzione di rientrare in America e portare un seme domenicano, qualora ve ne fosse tata l’occasione.
Nel 1880 Madre Maria di Gesù era stata chiamata, con tre consorelle francesi, a fondare il primo monastero domenicano degli Stati Uniti a Newark in Jersey e nove anni più tardi, con cinque compagne, era giunta nel Bronx, sempre su richiesta del vescovo Corrigan, che aveva particolarmente a cuore la situazione del Bronx.
Il vescovo diede alle monache una missione in particolare: pregare per i sacerdoti e i seminaristi della diocesi di New York e per la conversione delle anime.
Infatti, oltre al noto contesto del quartiere, la via che lambisce il muro di cinta del convento, Tiffany Street è la strada che arriva fino a Barretto Point Park, il porticciolo da cui salpavano le navi con i detenuti che andavano a scontare la loro pena sull’isola di Rikers, carcere dalle durissime condizioni di vita. Spesso le monache si trovavano a dare conforto ai familiari dei ristretti, distrutti dal dolore e dalla vergogna per i reati commessi dai loro cari e, nello stesso tempo, preoccupati di non vederli più tornare indietro e da costoro ricevevano l’incarico di pregare per la loro conversione.
E, in effetti, dove è abbondante il peccato, è sovrabbondante la Grazia.
Madre Maria di Gesù era così fervente e carismatica che in diciotto mesi dal suo arrivo nel Bronx aveva già quindici nuove aspiranti e in breve le monache furono ventuno.
Ma non è tutto: da qui nel 1921 sette sorelle partirono su invito del vescovo di San Francisco per fondare il monastero di Menlo Park in California, attraversando tutta l’America settentrionale. Ad oggi il Monastero di Menlo Park conserva il nome di Corpus Christi in onore dell’origine delle prime fondatrici.
Oggi il monastero conta 12 monache professe ed è stato benedetto da ben quattro nuove vocazioni negli ultimi anni. Ora come allora si mantiene la stretta osservanza della regola, con una giornata scandita dalla preghiera, dal silenzio, dalla clausura e dal lavoro all’interno della comunità.
Ma non tutto è rose e fiori, la comunità ha vissuto momenti difficili: nel 2016, ad esempio, sembrava che le infiltrazioni e altri problemi strutturali imponessero il trasferimento delle monache (allora rimaste solo in sette) ad altra sede. Tuttavia le sorelle domenicane non si sono perse d’animo e hanno fatto appello alla cittadinanza del Bronx che - a sorpresa ma non troppo - ha generosamente contribuito per rendere possibili i lavori di ristrutturazione.
Poco dopo la comunità è stata chiamata ad accogliere quattro anziane sorelle provenienti dal monastero di Lancaster e, nel 2022, la nuova madre badessa, Madre Maria Caterina di Gesù, dal monastero di Nostra Signora del Rosario, in New Jersey, dove aveva vissuto per trentun anni.
Suor Mara Caterina è originaria del Massachusetts, ama cucinare, cucire e leggere ed è stata l’anima della rinascita del Corpus Christi. Poco dopo il suo arrivo, infatti, ha bussato alle porte del monastero Claudia, oggi suor Maria Guadalupe OP, una giovane che all’epoca lavorava allo Zoo del Bronx e trovava nella chiesa delle suore domenicane una piccola oasi in cui rifugiarsi a pregare sulla strada tra casa e lavoro… fino a quando ha compreso di essere invece chiamata alla vita monastica. Dopo di lei le tre nuove aspiranti.
Insomma, la Fede, la Speranza e la Carità delle sorelle domenicane, i loro sì totali e senza riserve, hanno fatto rifiorire quello che sembrava essere ormai solo un deserto.
Caro D., volevo condividere con te e con i lettori del tuo blog la mia scoperta estiva e questo piccolo cammeo di vita cristiana.