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lunedì 2 febbraio 2009

Circa il futuro status canonico della Fraternità San Pio X


La futura definizione dello status canonico della FSSPX rappresenterà un evento cruciale per la vita di questa Fraternità sacerdotale. In passato alcuni giornalisti hanno parlato sia di “Prelatura personale” che di “Amministrazione Apostolica”. La differenza tra i due status è enorme. Infatti nel primo caso i preti FSSPX per poter svolgere apostolato in una diocesi dovranno avere il permesso del vescovo del luogo, senza del quale dovranno fare le valige e andarsene via. Nel secondo caso (cioè l'Amministrazione Apostolica) i preti FSSPX potranno svolgere apostolato ovunque li invia il proprio superiore, senza chiedere permesso a nessun vescovo diocesano. Come vedete non sono proprio la stessa cosa.

Recentemente il giornalista Giacomo Galeazzi è tornato a parlare di Prelatura personale. Io non so quello che verrà deciso. Quello che so è ciò che è stato offerto in passato alla FSSPX. A tal proposito riporto alcune dichiarazioni di Mons. Bernard Fellay rilasciate nell'estate del 2001 alla rivista “Pacte”:

Innanzi tutto, l’autunno scorso, Roma ci ha interpellati in maniera del tutto nuova e ci ha fatto delle proposte che ancora oggi è difficile valutare completamente nella loro portata reale. In effetti, giuridicamente, non si erano mai viste tante facilitazioni. Mai avremmo immaginato che Roma potesse presentarci una proposta simile. Senza dubbio avrete sentito parlare dell’idea di una amministrazione apostolica. La Fraternità San Pio X sarebbe stata integrata in una amministrazione apostolica. Che significa? L’amministrazione apostolica, ordinariamente, è una struttura diocesana, o quasi, in una data situazione di crisi, su un territorio determinato. Ebbene, per noi questo territorio sarebbe stato il mondo intero. In altre parole ci è stata offerta una struttura che coprirebbe il mondo intero, una specie di diocesi personale…

[A questo punto l'intervistatore lo interrompe e gli domanda se stesse parlando di una Prelatura personale. n.d.r. ].

Non esattamente. L’amministrazione apostolica è piú di una prelatura personale. [...] L’Opus Dei, che è la prelatura personale oggi esistente, [...] non può agire all’esterno senza l’accordo del vescovo. Con l’amministrazione apostolica noi sfuggiremmo a questa restrizione. Potremmo condurre un’azione apostolica autonoma senza bisogno di chiedere alcuna autorizzazione al vescovo diocesano, poiché saremmo una vera diocesi la cui particolarità è quella di estendersi nel mondo intero. È molto importante che sia stata avanzata questa proposta, essa potrà rappresentare, da un punto di vista giuridico, un punto di riferimento, un elemento di comparazione.


Le parole di Mons. Fellay sono chiare, non è necessario "leggere tra le righe". Speriamo che tutto si risolva nel migliore dei modi, ma è risaputo che la Fraternità San Pio X non gode di particolari simpatie in taluni ambienti (più o meno gli stessi ambienti che non hanno particolari simpatie per la Messa tridentina). Tuttavia bisogna tenere conto che nel dialogo in corso, la posizione canonica della FSSPX è decisamente migliorata rispetto a quella del 2000: la scomunica è stata finalmente revocata. A mio avviso, questa splendida mossa del Pontefice dovrebbe facilitare tutto. Certamente il nemico del genere umano tenterà di sobillare le menti di certe persone alfine di indurle a sabotare il dialogo, ma con l'aiuto di Dio e della Mediatrice di tutte le grazie, questi subdoli tentativi saranno resi inefficaci.

E' certo che la Santa Sede desidera chiudere in fretta la questione; c'è scritto chiaramente nel decreto del 21 gennaio e lo ha ripetuto il Papa alcuni giorni dopo, nel corso di un'udienza generale. Anch'io auspico che possa essere siglato presto un buon accordo che soddisfi pienamente entrambe le parti. Penso sinceramente che la Fraternità San Pio X possa essere un validissimo aiuto per la riscossa della Chiesa militante che attualmente sta soffrendo una crisi drammatica (pensiamo ad esempio al crollo delle vocazioni sacerdotali, alla bassa affluenza alla Messa domenicale e alla perdita della fede da parte di molti fedeli). C'è bisogno di pregare molto affinché la Santa Sede offra lo status canonico più appropriato, tenendo presente il principio “salus animarum suprema lex”, cioè che la salvezza delle anime deve essere la legge suprema nella Chiesa.