
Un fatto cruciale nella vita di San Diego d'Alcalà è la sua eroica carità durante l'epidemia di peste a Roma nel 1450.
🏥 L'Assistenza agli Infermi durante il Giubileo
Diego d'Alcalà (nato in Spagna, in Andalusia, intorno al 1400) era a Roma nel 1450 per partecipare al Giubileo e alla canonizzazione di San Bernardino da Siena.
Proprio in quell'estate, scoppiò un'epidemia di peste che causò il caos e il fuggi fuggi dalla città:
L'Abbandono: A causa del contagio, molti fuggirono, inclusi dignitari e persino Papa Niccolò V, che si riparò altrove.
La Carità di San Diego: Frate Diego, al contrario, non fuggì. Rimase nel convento di Santa Maria in Aracoeli e si dedicò con estremo coraggio e carità alla cura degli appestati, sia i suoi confratelli malati che i poveri disperati rimasti in città.
Organizzazione e Guarigioni: Organizzò la distribuzione di cibo in condizioni estreme e, con le sue preghiere e l'assistenza, ridonò la salute a molti infermi tra i frati e la popolazione.
Questo episodio evidenzia la sua profonda fede, la sua carità verso i bisognosi e gli infermi, e il suo eroismo in un momento di grande pericolo, virtù per le quali è venerato.
🥖
Un altro fatto molto noto e spesso rappresentato nell'arte (come nei dipinti di Murillo) è il miracolo del pane trasformato in rose.
Si racconta che Diego, noto per la sua generosità, era solito privarsi del suo stesso pane per darlo ai poveri. Un giorno, mentre portava del pane nascosto sotto la tonaca per distribuirlo ai bisognosi, fu fermato dal suo superiore (il padre guardiano o un confratello) che gli chiese cosa nascondesse. Non volendo rivelare che stava contravvenendo alla regola (che gli impediva di distribuire cibo senza permesso) per carità, egli rispose che erano rose. Il superiore lo costrinse a mostrare il contenuto e, miracolosamente, le pagnotte si erano trasformate in un cesto di rose fresche. Questo prodigio simboleggia la sua infinita carità e la benedizione divina sulle sue opere di misericordia.