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domenica 20 dicembre 2015

Il ginepro del Beato Giacomo da Bitetto (lk)

Un fatto importante e molto noto della vita del Beato Giacomo da Bitetto riguarda il suo legame con l'Ordine francescano e la sua umiltà espressa attraverso la sua professione come frate laico.


La Scelta dell'Umiltà e il Suo Ruolo

Giacomo Varingez (Beato Giacomo) scelse di essere un frate laico nell'Ordine dei Frati Minori, rinunciando alla possibilità di accedere al sacerdozio, nonostante la sua istruzione. Questa scelta rifletteva la sua profonda umiltà e il desiderio di servire Dio e il prossimo nelle mansioni più semplici e umili.

Mansioni Svolte: Per gran parte della sua vita conventuale a Bitetto e negli altri conventi pugliesi, si dedicò a compiti manuali come ortolano (curando l'orto) e cuciniere, e come frate cercatore, andando di porta in porta per raccogliere elemosine.

La Predilezione per i Semplici: Questa vita umile gli permise di avere un contatto diretto e continuo con il popolo semplice. La sua santità non si manifestò dai pulpiti, ma nella carità quotidiana e nell'assistenza ai poveri e ai malati.



Il Miracolo del Ginepro (Simbolo della sua Umiltà)

Un aneddoto, molto caro alla devozione popolare e simbolo della sua santità umile, narra un miracolo legato al suo bastone da passeggio:

Si racconta che, durante il suo lavoro come ortolano o cercando elemosine, Fra Giacomo conficcò per scherzo o per un gesto di riposo il suo bastone di ginepro nel terreno del convento. Il bastone, contro ogni naturale possibilità, mise radici e germogliò, trasformandosi in un albero che fornì frutti curativi ai devoti.

Questo aneddoto sottolinea come la sua umiltà e santità avessero il potere di agire sul creato, trasformando l'oggetto semplice della sua fatica quotidiana in un segno di benedizione. Il tronco di questo ginepro è ancora oggi conservato nel Santuario di Bitetto.