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domenica 17 ottobre 2010

Circa Mons. Athanasius Schneider, l'Opus Angelorum e i Canonici Regolari della Santa Croce

Hanno suscitato molto interesse le prese di posizione di Mons. Athanasius Schneider O.R.C., vescovo ausiliare di Karaganda (Kazakistan), in difesa della riverenza dovuta al Santissimo Sacramento. Quando nel 2006 è stato consacrato vescovo, ho pensato che sarebbe stato un degno successore degli Apostoli. Non lo conoscevo di persona, ma conoscevo molto bene i suoi confratelli, i Canonici Regolari della Santa Croce. Sono religiosi che celebrano il Santo Sacrificio in maniera esemplare. Da alcuni anni ho perso i contatti con loro. In passato utilizzavano il Novus Ordo Missæ in “stile tridentino” (latino, canti gregoriani, canone romano, sacerdote rivolto “ad orientem”, Comunione in ginocchio, piattino sotto il mento dei comunicandi, ecc.), non escludo che dopo il Motu Proprio “Summorum Pontificum” siano passati in massa al rito antico (almeno per quanto riguarda le Messe conventuali). L'ordine dei Canonici Regolari della Santa Croce venne fondato nel 1131 a Coimbra (Portogallo). Tra i suoi appartenenti più illustri figurano San Teutonio e Sant'Antonio di Padova (che in seguito passò tra i francescani). Nel XIX secolo venne ingiustamente soppresso dalle autorità civili portoghesi che perseguivano una politica anticlericale, ma nel 1979 la Santa Sede lo ha ricostituito per consentire ad alcuni membri dell'Opus Angelorum di donarsi completamente a Dio. Nel 1992 la Congregazione della Dottrina della Fede emanò un decreto per disciplinare alcuni aspetti della vita dell'Opus Angelorum, dedita alla diffusione della devozione ai Santi Angeli secondo gli insegnamenti dell'austriaca Gabriele Bitterlich. L'Opus Angelorum si adeguò a queste norme e ancora oggi opera in vari Stati del mondo in obbedienza alle autorità ecclesiastiche.