Il parroco della chiesa di San Martín, sita nella cittadina catalana di Cassà de la Selva, aveva deciso arbitrariamente di negare il diritto dei fedeli di potersi comunicare in ginocchio. Qualche fedele, ha pensato bene di querelare il parroco, scrivendo al vescovo diocesano di Girona, Mons. Francesc Pardo i Artigas, il quale ha cortesemente risposto di essere addolorato per quanto accaduto e ha affermato di aver preso i mezzi necessari per impedire che simili cose possano accadere nuovamente.
Ricordo che querelare presso il vescovo diocesano o presso la Sede Apostolica, un sacerdote che commette un “arbitrio liturgico”, è un diritto sancito dall'Istruzione “Redemptionis Sacramentum” della Congregazione del Culto Divino. Questa sorta di correzione fraterna è un vero e proprio gesto di carità nei confronti dell'errante. Inoltre, se tutti querelassero i preti che commettono “stravaganze liturgiche”, costoro si sentirebbero col “fiato sul collo”, e ci penserebbero due volte prima di straziare il Santo Sacrificio della Messa.