Il nemico del genere umano è imbestialito dal bene spirituale che compiono molti amanti della liturgia tradizionale, pertanto ha escogitato un piano infernale: annacquare il movimento tradizionale cercando di trascinarlo verso la deriva liturgicista che capovolgendo l'ordine dei valori, mette in primo piano la cura dei vari aspetti della forma liturgica e in secondo piano la salvezza delle anime e la maggior gloria di Dio. I frutti di questo “liturgismo”, di questo “rubricismo” insipido, non possono che essere marci. Non voglio essere frainteso. Non sto dicendo che non bisogna avere cura delle norme liturgiche, anzi è necessario rispettarle in virtù di santa obbedienza. Dico solamente che queste cose non devono prendere il primo posto nella gerarchia dei valori, altrimenti si cade in un vuoto estetismo, una sorta di formalismo farisaico. Il fine dell'uomo è Dio, non sono le rubriche liturgiche. E' doveroso obbedire alle norme liturgiche, ma che senso ha essere osservanti in materia liturgica, se poi si trascura la battaglia per la salvezza delle anime e la maggior gloria di Dio? Che giova all'uomo parlare sempre di cappe magne, fibbie, pianete broccate, pizzi, merletti, se poi si trascurano i novissimi, i Dieci Comandamenti e la carità verso Dio e verso il prossimo?