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lunedì 20 ottobre 2025

Eroismo e santità nell’infanzia cristiana (lk)

Conferenza di Padre Garrigou-Lagrange tenuta nella Curia Generalizia della Compagnia di Gesù il 13 maggio 1943 ai Postulatori delle Cause di Benificazione della Sacra Congregazione dei Riti.

 

Non insisto sui fatti narrati nella vita di Anna De Guigné e di alcuni altri fanciulli, dei quali ho già parlato nei citati articoli, ma riferisco gli esempi già a tutti noti e accertati esposti nella Vita di quei fanciulli di Fatima nel Portogallo, ai quali apparve la B. Vergine Maria, durante la precedente guerra europea, e gli esempi della piccola Antonietta Meo morta a Roma nel 1933 in età di sette anni, esempi questi ultimi su cui ho raccolto io stesso speciali testimonianze. Quanto ai fatti dei fanciulli di Fatima li cito secondo la narrazione del Libro « Le meraviglie di Fatima » scritto dal P. Luigi Gonzaga da Fonseca, professore del Pontificio Istituto Biblico, III ediz., 1939. Di questi tre fanciulli Lucia aveva nove anni, Francesco otto e la sua sorellina Giacinta sette. Secondo la suddetta narrazione furono favoriti dell’apparizione della B. V. Maria, ma non furono miracolosamente trasformati in adulti; e rimase in loro ben chiaramente la mentalità di fanciulli cristiani. Tuttavia, come aveva loro richiesto l’Angelo patrono del Portogallo e poi la stessa B. V. Maria, per ottenere la conversione dei peccatori e la fine della precedente guerra — conoscendo come Dio ama gli uomini e vuole essere da loro riamato — fecero subito non solo alcuni atti difficili, ma presero l’abitudine di digiunare, di stare a lungo prostrati profondamente a terra e di recitare fino alla più grande stanchezza le parole che avevano imparate dall’Angelo: «Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo, vi domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano, e non vi amano ». In questo non mancarono certamente alla prudenza, perché, anche indipendentemente da una rivelazione privata, è ottima cosa pregare per la conversione dei peccatori. Al contrario questi fanciulli dimostrarono, per la loro età, una grande capacità, obbedendo subito al misterioso comando dell’Angelo, sebbene non ne comprendessero ancora pienamente il senso e l’importanza. Molti tra gli adulti prima di pregare avrebbero esaminata a lungo l’origine dell’apparizione sulla quale si sarebbero potute far sempre delle obiezioni, e forse quest'esame non sarebbe ancora terminato. Nella prima apparizione (l. c. pag. 14) la B. V. Maria disse loro: «Volete voi offrirvi dei sacrifici e accettare volentieri tutte le pene che vi manderà il Signore in riparazione di tanti peccati e in momento onorevole delle bestemmie e di tutte le offese fatte all’Immacolato Cuor di Maria? — Sì, lo vogliamo! — L’Apparizione con un gesto di materno compiacimento mostrò quanto le era grata la generosità degli innocenti, e annunziò loro che avrebbero avuto ben presto molto da soffrire, ma che la grazia di Dio li avrebbe sempre assistiti e confortati. Essi intanto prendono l’abitudine di recitare ogni giorno il Rosario intero come aveva domandato la B. V. Maria, e, come Essa aveva predetto, venne la persecuzione. Si dice loro: Il vostro racconto è tutto una bugia. Il parroco stesso dice: Forse è un’illusione diabolica. Allora i due più grandicelli rimangono un po’ turbati, ma la più piccina, Giacinta, risponde: «No! il diavolo è brutto e sta nell’inferno; questa Signora è tanto bella ed è andata in cielo ». E così tutti e tre ritrovano la pace. A poco a poco il fatto si viene a conoscere in tutta quella regione e come dice il P. Fonseca (l. c. pag. 29): «dopo certi articoli della stampa massonica liberale, ecco il sindaco insistere perché i bambini rivelassero il segreto affidato dalla Signora, che dicevano essere loro apparsa. Al persistente rifiuto dei fanciulli egli li dichiarò in arresto e li fece rinchiudere in una stanza, donde non uscirebbero finché non avessero ubbidito. E vi restarono infatti fino al giorno seguente, in cui si ritornò alla carica… prima con domande insidiose, poi con terribili minaccie, in fine coll’attrattiva di parecchie monete d’oro… I bambini non rivelano il segreto, perché la Madonna aveva comandato di non dirlo a nessuno. Nel pomeriggio ricominciò il martirio. Prima li rinchiuderò nella pubblica prigione, dicendo loro che più tardi sarebbero venuti a prenderli per bruciarli vivi. Giacinta fanciulla, che subito e con generosità obbediscono a Dio, si verifica quello che dice il Salmista (Salmo VIII. 3): «Dalla bocca dei fanciulli e dei lattanti ricevi perfetta lode contro i tuoi nemici per distruggere il nemico e il vendicativo », cioè per confondere i tuoi nemici e imporre silenzio ai bestemmiatori, e (Salmo CXVIII. 130): «l'esposizione delle tue parole illumina e dà intelligenza ai piccoli »; e così pure quello che si legge nel libro della Sapienza (X. 21): «La Sapienza aprì la bocca ai muti e rese eloquenti le lingue dei fanciulli »; come illumino il giovanotto Daniele per liberare la pia Susanna dall'ingiustissima sentenza della lapidazione. (Dan. XIII. 44). Ora nella società moderna, che spesso segue le vie della perdizione, il Signore suscita ogni tanto degli ottimi fanciulli, come a Fàtima, ed in questi si avverano le parole del Signore (Matt. XI, 25). «Ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenute occulte queste cose ai saggi e prudenti e le hai rivelate ai piccoli ». Bisogna anche notare che gli atti eroici di questi fanciulli non furono qualche cosa di passeggero, ma in questo eroismo i due che morirono ancora bambini, rimasero costanti sino alla morte, come racconta il P. Fonseca. (L. c. pag. 32-34-92-94). Francesco e Giacinta sopportarono eroicamente grandissimi dolori prima di morire, ambedue mantennero il loro segreto, ambedue portavano addosso uno strumento di penitenza, una fune con nodi che fu trovata insanguinata e che essi consegnarono a Lucia, perchè non la vedesse la loro mamma. Francesco morì a undici anni e Giacinta a dieci anni, tutta sola in un ospedale di Lisbona dove era stata portata per un'ultima operazione.
Dalla semplice esposizione dei fatti si vede subito che in questi fanciulli ci furono delle virtù in grado eroico, in quanto agivano con facilità, prontezza e diletto, in modo superiore all'ordinario, per un fine soprannaturale, con spirito di abnegazione perfetta.