Uno degli errori che bisogna assolutamente evitare è quello di lasciare la “questione sociale” in mano ai modernisti e ai loro amici comunisti. Il vero tradizionalista si interessa della questione sociale ed è schierato dalla parte dei poveri e della gente che soffre. Purtroppo circola qua e là la falsa opinione secondo cui i tradizionalisti sono una massa di liberisti appartenenti alla medio-alta borghesia o addirittura alla nobiltà, disinteressati alle sofferenze dei poveri, e dediti solo a una vita comoda e a conversazioni salottiere su cappe magne, fibbie d'argento, pianete broccate, carteglorie cesellate in oro, tessuti damascati, eccetera. Anche se alcuni tradizionalisti fossero davvero così (mi auguro di no), non è giusto infangare tutto il movimento tradizionale. Bisogna assolutamente evitare certi comportamenti “snob” che potrebbero dare adito a questa infame accusa. I tradizionalisti sono “i veri amici del popolo” (come disse San Pio X), pertanto non possono essere seguaci né del comunismo ateo e fallimentare, né del liberismo selvaggio e sfruttatore. Lo ripeto, bisogna assolutamente evitare di lasciare la “questione sociale” in mano ai modernisti e ai comunisti.