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mercoledì 23 luglio 2025

L'idolatria è peccato? (lk) 202

Sì, secondo i tradizionali manuali di Teologia Morale cattolica, l'idolatria non solo è peccato, ma è considerata un peccato gravissimo (mortale) contro la virtù della Religione e il Primo Comandamento ("Non avrai altri dèi di fronte a me").

L'idolatria è definita come il dare al creato (o a qualsiasi altra cosa che non sia Dio) l'onore di Dio (latria), che gli spetta di diritto.


Fondamenti Teologici

L'idolatria è peccato mortale per i seguenti motivi fondamentali:

1. Violazione del Primo Comandamento

Il Primo Comandamento stabilisce il primato assoluto di Dio e l'esclusività del culto che gli è dovuto. L'idolatria viola direttamente questo precetto ponendo una creatura, un oggetto, una forza, un'idea o una persona al posto di Dio. È considerata il peccato più grave contro la virtù di religione, poiché nega a Dio l'omaggio che gli è dovuto come Creatore e Signore.

2. Offesa Diretta a Dio

L'idolatria è vista come un'offesa diretta alla sovranità e maestà di Dio. Attribuendo la perfezione e l'autorità divina a qualcosa di finito e limitato (un idolo o un falso dio), l'uomo declassa Dio e distorce il vero culto.

3. Tipi di Idolatria

I manuali tradizionali distinguono l'idolatria in senso stretto e le sue forme moderne o nascoste:

  • Idolatria Esterna (Stricto Sensu): Dare culto formale (adorazione, sacrificio, preghiera) a dèi pagani, oggetti materiali (come un vitello d'oro) o false divinità. Questa è la forma più palese di peccato mortale.

  • Idolatria Materiale/Interiore (Senso Largo): Sebbene non si tratti di adorare statue, l'idolatria si manifesta ogni volta che un bene terreno (denaro, successo, potere, piacere, ego) viene amato, ricercato e servito in modo tale da sostituire o ostacolare l'amore dovuto a Dio. Per la Teologia Morale, questo è un peccato grave di alienazione, poiché il cuore dell'uomo si lega a beni effimeri e ne fa il proprio fine ultimo.

In sintesi, i manuali insegnano che l'idolatria, in tutte le sue forme, è la radice di ogni peccato contro la fede e la religione, perché sposta l'obiettivo finale della vita umana da Dio a un idolo.