Ci sono uomini dall'intelligenza acuta, che osservando bene la situazione, riescono ad arguire quel che accadrà in futuro. Si tratta di pronostici, non di profezie, tuttavia meritano di essere prese in considerazione. Tra questi uomini straordinari vi era il Cardinale Giuseppe Siri.
Il 25 luglio del 1984 venne pubblicata sulla rivista “Oggi”, un'intervista rilasciata dal grande Arcivescovo di Genova a don Virgilio Levi, che suscitò delle polemiche tra i progressisti. Alla domanda: “Qual è il suo giudizio sulla Chiesa attuale?” Lo zelante Cardinale Siri rispose schiettamente: “Chiesa e Stato in Italia soffrono di una condizione di scarso governo. […] Verrà un Gregorio VII col bastone in mano. A fermare il declino. Ma non c'è da preoccuparsi. Ci penserà la Provvidenza”.
L'eroico San Gregorio VII lottò tenacemente per debellare dalla Chiesa le piaghe della simonia e del nicolaismo (la convivenza sacrilega di preti e concubine), e raddrizzò molte cose nell'orbe cattolico. Oggi bisogna lottare contro la pestifera eresia neomodernista, il crollo della liturgia, il rilassamento dei religiosi, la secolarizzazione del clero, la dittatura del relativismo, l'avanzata del neopaganesimo, e tanti altri mali che affiggono l'umanità.
Chissà, forse stanno per maturare i tempi pronosticati da Siri in cui la Divina Provvidenza manderà un nuovo Gregorio VII a ripristinare disciplina ed ordine nel mondo. Ricordiamoci che la Madonna a Fatima ha promesso che un giorno il suo Cuore Immacolato trionferà.