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martedì 12 febbraio 2013

Circa le dimissioni di Benedetto XVI


Dalle ore 20 del prossimo 28 febbraio, Benedetto XVI non sarà più Vescovo di Roma e Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica.

Sant'Alfonso Maria de Liguori, divenuto ormai troppo anziano, chiese più volte di essere sollevato dall'incarico di vescovo di Sant'Agata dei Goti (piccola diocesi di circa 30.000 fedeli), e alla fine il Papa dell'epoca lo accontentò.

Se Benedetto XVI ha ritenuto in coscienza di non essere più nel pieno delle forze necessarie per governare l'orbe cattolico formato da oltre un miliardo di fedeli, bisogna rispettare la sua decisione, così come tutti quanti rispettiamo la decisione presa a suo tempo da Sant'Alfonso. La cristianità sta attraversano uno dei periodi più drammatici della sua storia a causa della galoppante secolarizzazione della società. Per contrastare la scristianizzazione dei popoli c'è bisogno di adottare misure straordinarie, pertanto è necessario che la Chiesa militante abbia un governo forte, un governo che governi. Oggi, grazie anche allo sviluppo della medicina, non è più molto raro che un uomo riesca a superare i 90 anni di età. Voi ve lo immaginate un Papa di 98 anni che fa fatica a camminare, sentire, parlare, scrivere, eccetera? Come potrebbe governare la Chiesa in questo modo? Voi affidereste una scolaresca a un insegnante ultranovantenne? Difficilmente sarebbe in grado di gestire la situazione. Durante una guerra, affidereste il comando supremo delle forze armate a un generale ultracentenario? Difficilmente sarebbe in grado di condurre i combattenti alla vittoria. A maggior ragione è opportuno che il governo della Chiesa sia in mano a un Comandante pienamente operativo, che abbia il pieno controllo della situazione. Dunque, per evitare il rischio di "governo debole", non mi sembra una scelta sbagliata rassegnare le dimissioni dal Pontificato quando si incomincia a notare un indebolimento delle forze necessarie a svolgere in maniera adeguata la missione di Vicario di Cristo.

L'unica mia preoccupazione è che questo precedente possa essere utilizzato in futuro dai progressisti di tutte le risme per spingere alle dimissioni un Pontefice colpito da una bufera mediatica, come quella che ad esempio colpì Benedetto XVI quando in Africa disse giustamente che i preservativi aumentano il rischio di diffusione dell'AIDS.

Dunque, Benedetto XVI si dimetterà tra poche settimane. Gli sono grato in particolar modo per aver liberalizzato la Messa tridentina. Prima del suo pontificato dovevo fare 500 km per andare alla Messa tradizionale, oggi invece me ne bastano una ventina. 

Adesso lo sguardo è proiettato al prossimo Conclave, dal cui esito dipenderà la sorte eterna di milioni di anime. Se verrà eletto un nuovo San Pio X, saranno innumerevoli le anime che si salveranno, mentre se verrà eletto un Papa poco zelante, sarà una tragedia per molti. A causa dei nostri peccati meriteremmo di ricevere un comandante che governi in maniera pessima come il Re Saul. Ma per i meriti di Cristo, della beata Vergine e di tutti i santi, bisogna supplicare la Santissima Trinità di inviarci un novello Re Davide. Per la salvezza delle anime e la maggior gloria di Dio.