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giovedì 1 agosto 2013

Che fine faranno i "gruppi stabili" di fedeli legati ai frati dell'Immacolata?

Continua a tenere banco la vicenda riguardante i Francescani dell'Immacolata, dato che la questione non riguarda solo i frati, ma indirettamente coinvolge anche molti fedeli legati alla liturgia tradizionale, basti pensare ad esempio al rischio che alcuni gruppi di fedeli  (coetus fidelium) che fino ad ora hanno beneficiato della Messa tridentina celebrata presso le chiese in cui officiano i suddetti religiosi, dal prossimo 12 agosto non potranno più assistere al Santo Sacrificio celebrato nel rito antico. Ad esempio i frati di Campocavallo (Ancona) hanno deciso di non chiedere al Commissario Apostolico l'autorizzazione per continuare a celebrare la Messa di San Pio V.

Questa preoccupazione è stata espressa anche dal Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (CNSP), che dopo aver preso atto con filiale rispetto delle decisioni prese dalla Sede Apostolica al riguardo della Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata, e dopo aver dichiarato di avere l'intenzione di evitare ogni indebito giudizio in questioni interne ad un Istituto Religioso di diritto pontificio, ha espresso tuttavia la preoccupazione che numerosi coetus fidelium possano non poter più beneficiare del prezioso servizio liturgico sin qui loro assicurato dai sacerdoti della Congregazione fondata da Padre Stefano Mania Manelli. 

Il CNSP confida che i Vescovi e le altre Autorità Ecclesiastiche competenti vogliano provvedere con paterna sollecitudine ad assicurare la regolarità delle celebrazioni delle SS. Messe nella forma straordinaria e in particolare per quei coetus fidelium finora affidati al fecondo apostolato della Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata, affinché tutti i fedeli che lo desiderano possano continuare a vivere la loro Fede secondo il ritmo della forma straordinaria della Sacra Liturgia, in un vero sentire cum Ecclesia.

Per sostenere questo impegno, il Coordinamento invita ad elevare fervide preghiere alla SS.ma Vergine Maria Immacolata perché i tanti coetus fidelium che si stanno costituendo ricevano sempre l'attenta cura pastorale dei loro Ordinari e il Motu Proprio sia pienamente applicato in ogni diocesi.

Secondo me tra i frati italiani ce ne sono molti che chiederanno al Commissario Apostolico l'autorizzazione per continuare a celebrare in rito antico, e sono fiducioso che Padre Fidenzio Volpi sarà generoso nel concedere il permesso. Non ci rimane che attendere il 12 agosto per sapere cosa avranno deciso i frati e il Commissario Apostolico.