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mercoledì 16 luglio 2014

Papa Francesco e lo sdoganamento della FSSPX

In questi primi anni di pontificato Papa Francesco ha ribadito che Gesù è l'unico Salvatore del genere umano, che la Chiesa Cattolica senza la croce di Cristo diventerebbe come una sorta di ONG, che dobbiamo fare attenzione alle tentazioni del diavolo, che bisogna evangelizzare tutto il mondo, ecc. Si tratta di argomenti dei quali non si sente parlare spesso in certe parrocchie. Inoltre è interessante constatare la sua spiccata devozione alla Madonna (dovrebbe essere una cosa scontata per un cattolico, ma in questi tempi di confusione non tutti sono devoti alla Beata Vergine). Non mi stupirei se fosse proprio questo Papa a trovare una soluzione per "sdoganare" la Fraternità San Pio X. Non si tratta di una pura illusione, infatti l'allora Arcivescovo di Buenos Aires ha incontrato varie volte il Superiore del distretto latino-americano della FSSPX e l'ha sempre accolto con amabilità. Inoltre c'è un altro vantaggio rispetto al passato. Se Benedetto XVI avesse sdoganato la Fraternità ci sarebbe stata una sollevazione popolare dei modernisti fomentata dai media gestiti dai progressisti di tutte le risme, i quali lo avrebbero accusato di essere un traditore filo-lefebvriano. Invece Papa Francesco gode di molta popolarità, quindi se sdoganasse la FSSPX non verrebbe accusato di essere un “Papa lefebvriano”, ma verrebbe “assolto” facilmente, giustificando il suo gesto come una semplice risoluzione di una questione tra preti.

Insomma, bisogna sfruttare la popolarità del Papa per far passare provvedimenti “impopolari” (impopolari per i progressisti). E bisogna sperare che tutto ciò avvenga presto, prima che i progressisti comincino ad innervosirsi a causa delle mancate "riforme" sperate da loro: legalizzazione del sacerdozio femminile, abolizione del celibato sacerdotale, benedizione dei matrimoni gay, abolizione del peccato di aborto,  abolizione di diversi dogmi cattolici (la divina maternità della Madonna, la Presenza Reale di Cristo nell'Eucarestia, l'essenza sacrificale della Messa, eccetera), benedizione delle convivenze prematrimoniali, "decanonizzazione" di San Pio X, e tante altre cose che vorrebbero i modernisti. Quindi prima o poi i seguaci della "sintesi di tutte le eresie" potrebbero innervosirsi e accusare il Papa di "tradimento" (come fecero con Paolo VI, dal quale non ottennero la liberalizzazione degli anticoncezionali e l'abolizione del celibato ecclesiastico).

Non sono un lefebvriano e non condivido certe posizioni della Fraternità San Pio X, tuttavia spero che una pacificazione tra Roma e Menzingen (sede del quartier generale dello stato maggiore della FSSPX) possa avvenire presto. Secondo me ci sarebbero vantaggi per tutti. Negli ambienti tradizionali si parla di un possibile "riconoscimento di tolleranza" da parte della Santa Sede per consentire alla Fraternità di operare senza ostacoli. Vedremo quel che accadrà. Sperare non ci costa nulla.