Ogni tanto ricevo delle lettere di critica al riguardo di alcune mie affermazioni sul tema del matrimonio. Qualche volta mi sono anche state rivolte delle domande di carattere personale su questo tema, persino domande “inopportune”.
Visto che si tratta di un tema che pare riscuotere particolare interesse, ho deciso di puntualizzare il mio pensiero esponendolo in forma dialogata.
- Caro Cordialiter, lo sai che è un grave peccato denigrare il matrimonio?
- Sì, lo so.
- E allora perché lo denigri?
- Ti stai sbagliando, non l'ho mai denigrato, anzi l'ho pubblicamente elogiato.
- Ti sei dimenticato di aver detto che lo stato celibatario è più perfetto dello stato matrimoniale?
- Sì, me lo ricordo bene. Si tratta di un dogma di fede definito infallibilmente dal Sacrosanto Concilio di Trento nel canone n. 10 della XXIV sessione, come ricordato dal grande Papa Pio XII nella splendida enciclica “Sacra Virginitas”.
- Dunque voi cattolici non odiate il matrimonio?
- Non solo non lo odiamo, ma abbiamo in grande stima questo sacramento. Se non mi credi prova a leggere l'interessante Enciclica “Casti Connubii” sul matrimonio cristiano, promulgata da Pio XI.
- Allora tutti dovrebbero sposarsi?
- Sant'Alfonso Maria de Liguori, grande Dottore della Chiesa, afferma che per eleggere qualsiasi stato di vita è necessaria la vocazione da parte di Dio.
- Secondo me tu ti sposeresti persino con una donna atea, laicista, comunista, oppure con una modernista!
- Ti sbagli di grosso. Non voglio mettermi nei guai.
- Non ti capisco, spiegati meglio!
- Io voglio salvarmi l'anima. Se mi sposassi con una donna atea oppure con una modernista, rischierei di condurre una vita matrimoniale infelice. Infatti una donna del genere sarebbe un grosso ostacolo nel cammino spirituale, perché renderebbe molto più difficile il vivere cristianamente e il praticare la vita devota.
- Mi fai ridere! Sembri un personaggio spuntato fuori dal Medioevo! Svegliati, il mondo è cambiato da allora! Adesso molti cattolici praticanti si sono adeguati alla mentalità del mondo, quindi si sposano tranquillamente anche con atee, agnostiche, e progressiste varie.
- Se altri uomini sono disposti ad avere degli intralci nella vita spirituale pur di sposarsi con donne che non vivono cristianamente, io non posso farci nulla.
- Va bene, lasciamo stare le comuniste e le moderniste. Ma dimmi un po'… se una donna virtuosa e devota ti dicesse di essere interessata a conoscerti meglio con lo scopo di valutare la possibilità di sposarvi, tu cosa le risponderesti?
- Io voglio essere felice, e so che solo in Dio il mio cuore può trovare la vera gioia, pertanto voglio fare solo ciò che Lui vuole.
- E se il Signore ti chiamasse ad eleggere lo stato di vita coniugale?
- Se il Signore mi facesse comprendere che mi chiama alla vita matrimoniale, in questo caso cercherei di adempiere la sua volontà.
- Anche con una donna mondana?
- Ti ho già detto di no.
- E con una donna davvero cristiana?
- Se una donna che pratica le virtù cristiane ed è attratta dalla vita ascetica mi dicesse di avere “intenzioni serie” nei mie confronti, cercherei di affrontare la questione da seguace di Gesù Cristo.
- Cioè?
- Cercherei di capire se è stata mandata da Dio oppure no.
- In che modo?
- Mediante la preghiera e la riflessione.
- Spiegati meglio.
- Come ti ho già detto, voglio essere felice, e so che solo vivendo unito a Dio posso esserlo davvero. Pertanto se una donna, pur essendo cattolica praticante, non cerca di vivere in maniera profonda il cristianesimo, mi sarebbe di intralcio nella vita spirituale, e forse mi allontanerebbe dal Signore, quindi rifiuterei la sua proposta. Invece se ricevessi manifestazioni di interesse da parte di una donna che desidera vivere in maniera davvero cristiana, ad esempio come Santa Zelia Guerin (la mamma di Santa Teresa di Lisiuex), in questo caso non sarebbe un intralcio nel cammino di perfezione, anzi mi sarebbe di valido aiuto spirituale, quindi valuterei seriamente la sua proposta. Per me il matrimonio ha senso solo se vissuto come un mezzo di santificazione. A me non interessa una vita matrimoniale insipida da un punto di vista spirituale. Io sono affascinato dalla vita ascetica, pertanto se dovessi decidere di sposarmi farei questo passo solo con una donna caritatevole, dolce e affettuosa (non acida, irascibile ed egoista) che avesse anche lei il desiderio di vivere un'intensa vita spirituale, praticando con fervore le virtù cristiane e ricercando seriamente la propria santificazione.
- Santa Zelia Guerin ebbe nove figli. Non penso che oggi siano in molte a volere tanti bambini.
- Pio XII, di gloriosa e immortale memoria, in uno dei suoi splendidi discorsi elogiò le famiglie numerose. Tuttavia la santità di una famiglia non è data dal numero dei figli, ma dalla pratica delle virtù cristiane. Pertanto se per qualche valido motivo non è possibile avere molti figli, è lecito limitare il numero delle nascite, ma solo utilizzando metodi naturali non contrari alla Legge Eterna di Dio.
- Mi stai dicendo che sei contrario all'utilizzo degli anticoncezionali?
- Sì, sono contrario. Il Magistero della Chiesa insegna che l'uso degli anticoncezionali è intrinsecamente immorale anche nei rapporti coniugali.
- Sei proprio all'antica! Ormai sono in pochi a pensarla come te!
- Nell'istante della morte non verrò giudicato dai mondani, ma da Gesù Cristo. La mia coscienza deve rendere conto solo a Lui.
- E se uno o entrambi i coniugi sono sterili, ad esempio perché la moglie ha raggiunto l'età in cui non è più fertile, sono leciti lo stesso i rapporti coniugali?
- Sì, sono leciti. Inoltre sono molto utili perché aiutano a ravvivare il mutuo affetto degli sposi, e sono anche un onesto rimedio alla concupiscenza della carne.
- Il tuo modo di parlare assomiglia a quello dei preti dei tempi di Pio XII, mi fai ridere! Ormai molti cattolici non parlano più così.
- Io cerco di parlare nel modo tradizionale in cui hanno sempre parlato i cattolici fedeli al Magistero perenne della Chiesa. Non mi interessa avere gli applausi dei mondani.
- Sei proprio inguaribile! Adesso devo salutarti, ma prima voglio farti un'ultima domanda. Secondo te al giorno d'oggi è ancora possibile vivere santamente la vita matrimoniale come la vissero i santi genitori di Santa Teresa di Lisieux?
- Non solo è possibile ma è anche doveroso da parte delle persone sposate impegnarsi il più possibile per praticare con ardimento le virtù cristiane e vivere un'intensa vita spirituale. Il sacramento del matrimonio è stato istituito dal Redentore Divino per dare agli sposi un efficace aiuto soprannaturale per poter vivere santamente insieme. Se entrambi i coniugi praticano con fervore la vita devota, possono essere davvero di valido aiuto reciproco, dandosi conforto a vicenda, il buon esempio, l'affetto spirituale, ecc. Scambiandosi la devozione da cuore a cuore avanzano più velocemente e con maggiore entusiasmo nel cammino di perfezione cristiana.
- Sei più retrogrado di quanto pensassi! Meglio se me ne vado.
- Arrivederci.