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giovedì 8 dicembre 2016

Non dobbiamo lasciare il movimento tradizionale nelle mani degli “snob”

Una carissima lettrice dei due blog mi ha scritto una lettera in cui manifesta il suo dolore causato dal cattivo comportamento di certi fedeli che frequentano la Messa tridentina. Ecco alcuni brani della mia risposta.


Carissima sorella in Cristo,
                                          quando nel 2001 conobbi il mondo legato alla Messa tradizionale, esultai di gioia, perché credevo di aver trovato finalmente il mio habitat naturale all'interno della Chiesa Cattolica. Pensavo che tutti i tradizionalisti fossero persone devote, fervorose e spirituali. Col tempo rimasi profondamente deluso nel constatare che mi ero illuso. Anche secondo me, l'essere legati alla Messa tradizionale dovrebbe spingere i fedeli a vivere il cristianesimo in maniera più profonda e soprattutto più caritatevole. Purtroppo, ho notato certi comportamenti che sono davvero incompatibili col cristianesimo, e che mi amareggiano molto perché rischiano di annacquare il “movimento tradizionale”. Ad amareggiarmi è il comportamento “liberal” di coloro che conciliano la Tradizione Cattolica con la vita mondana. Per loro non c'è nulla di male nell'andare in discoteca, nel frequentare cattive compagnie, nell'andare al cinema a vedere certi filmacci, nell'indossare vestiti immorali, nell'avere un tenore di vita pieno di agiatezze e lussuosità... insomma, nel vivere mondanamente.

Le persone che sono cadute in questa palude sono facilmente riconoscibili. A loro i discorsi spirituali in stile San Francesco di Sales o Sant'Alfonso Maria de Liguori, sembrano non interessare più di tanto. Fanno poco o nulla per la conversione e la salvezza delle anime, anzi, col loro comportamento sono spesso di scandalo. Appartenendo ai ceti più abbienti, sembra che la “questione sociale” non li riguardi, ed erroneamente l'abbandonano nelle mani di comunisti e no-global. Disprezzano coloro che tentano di vivere uno stile di vita umile, raccolto e ascetico. A loro piacciono molto le forme esteriori del rito antico, e soprattutto piace fare “critiche da bar” su blog e forum, seminando tristezza e disfattismo nelle anime buone, alle quali a volte sembra che ormai sia tutto perduto.

La loro opera è devastante anche all'esterno del movimento tradizionale, perché danno l'impressione che i fedeli legati alla liturgia antica siano solo una massa di liberisti appartenenti alla medio-alta borghesia, disinteressati alle sofferenze dei poveri, e dediti solo a una vita comoda e a conversazioni salottiere su cappe magne, fibbie d'argento, pianete broccate, pizzi e merletti.

Ovviamente non sto generalizzando, non sto dicendo che tutti vivono in maniera mondana, dico solamente che anche nelle nostre fila ci sono persone che vivono in modo poco edificante, e che col loro comportamento rischiano di infangare tutto il movimento. Il cristianesimo è la Religione della carità, perché “Deus caritas est”. Se manca la carità (mi riferisco principalmente alla “carità spirituale”) la vita cristiana è morta, anche se si frequenta la Messa di San Pio V.

Ho molta stima per i fedeli legati ai Francescani dell'Immacolata. In genere sono cattolici che umilmente coltivano la vita spirituale. Pur essendo anticomunisti, non disdegnano di interessarsi delle sofferenze dei poveri e delle persone in difficoltà.

Dunque, che dobbiamo fare in concreto? Non dobbiamo arrenderci! Non dobbiamo permettere che gli annacquatori del movimento tradizionale prendano il sopravvento! Dobbiamo continuare a combattere la buona battaglia con ardore e coraggio. Ti confesso che a volte ho avuto il pensiero di abbandonare i miei blog, ma poi ho pensato che così avrei fatto del male a centinaia di persone che ogni giorno vengono a visitarli, e spesso mi scrivono per dirmi che si sentono incoraggiati e confortati nel leggerli.

Auspico che un gruppo di cattolici con le nostre sensibilità “liturgiche” e “spirituali” possa fondare un movimento ecclesiale laicale che consenta ai fedeli di poter fare “l'esperienza della Tradizione” senza sentirsi isolati e abbandonati. L'amicizia spirituale tanto raccomandata da San Francesco di Sales serve appunto per rincuorarsi e aiutarsi a vicenda nella vita spirituale.

Ti incoraggio a continuare a vivere in maniera ritirata, raccolta e devota come stai facendo adesso, nella speranza che tu possa abbandonare presto il mondo per abbracciare la vita carmelitana alla quale ti senti attratta dall'infanzia.

In Cordibus Jesu et Mariae

Cordialiter