In teologia ascetica, la "vita interiore" è la relazione profonda e personale dell’anima con Dio, alimentata dalla grazia, dalla preghiera e dalla pratica delle virtù. È il cuore della spiritualità cristiana, dove si sviluppa l’unione con Cristo e la trasformazione dell’anima secondo la volontà divina. Definizione e significato
La vita interiore è il cammino spirituale che si svolge nel profondo dell’anima, dove il cristiano incontra Dio non solo attraverso atti esteriori, ma soprattutto nella silenziosa intimità del cuore. Secondo il Compendio di Teologia Ascetica e Mistica di Tanquerey, essa è:
Opera della grazia divina: Dio stesso, attraverso la grazia santificante, diventa il principio della vita interiore, agendo come Padre, Amico e Santificatore.
Relazione personale con Cristo: È una comunione viva con Gesù, che illumina la coscienza e guida l’anima verso la santità.
Centro della trasformazione spirituale: Qui si sviluppano le virtù teologali (fede, speranza, carità) e morali, sotto l’azione dei doni dello Spirito Santo.
Caratteristiche principali
Silenzio e raccoglimento: La vita interiore richiede distacco dal rumore del mondo per ascoltare la voce di Dio.
Preghiera profonda: Non solo formule, ma dialogo sincero e continuo con il Signore.
Esame di coscienza: Riflessione quotidiana per purificare il cuore e crescere nella virtù.
Unione con la volontà di Dio: L’anima si conforma sempre più al disegno divino, anche attraverso la sofferenza e la prova.
Finalità spirituale
Lo scopo della vita interiore è la santificazione dell’anima, cioè la piena configurazione a Cristo. È il fondamento della vita contemplativa, ma anche della vita attiva, perché solo chi è radicato in Dio può agire con carità autentica verso il prossimo.