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sabato 5 novembre 2022

Mezzi per evitare o abbreviare le pene del Purgatorio

Dagli Scritti di Padre François Xavier Schouppe (1823-1904).


Se pel Purgatorio passano santi religiosi, non abbiamo noi a temere di passarvi alla nostra volta ed anzi di fermarvici più o meno lungo tempo? La nostra fede e la nostra coscienza ci dicono abbastanza che il nostro timore è ben fondato. Caro lettore, io vado più innanzi, e dico, che con un poco di riflessione, voi stesso confesserete esser probabilissimo e quasi certo che andrete al Purgatorio. Non è forse vero che, uscendo dalla vita, l’anima vostra entrerà in uno di questi luoghi mostratici dalla fede: l’inferno, il Cielo o il Purgatorio? Andrete all’inferno? Non è probabile, perché aborrite il peccato mortale e in niun modo vorreste commetterlo o ritenerlo sulla vostra coscienza, dopo d’averlo commesso. Andrete in Cielo? Subito rispondete che ben vi sentite indegni d’un tanto favore. Rimane dunque il Purgatorio: e dovete confessare esser probabilissimo, quasi certo che vi entrerete.

Ponendovi dinanzi questa seria situazione, non crediate, caro lettore, che si pretenda spaventarvi o togliervi la speranza di entrar in Cielo senza Purgatorio. Al contrario, questa speranza deve rimanere nel fondo dei nostri cuori; è conforme allo spirito di Gesù Cristo, che in niun modo desidera che i suoi discepoli abbiano bisogno di future espiazioni. Anzi ha istituito sacramenti e stabilito ogni sorta di mezzi per aiutarci a pienamente soddisfare in questo mondo. Ma questi mezzi sono troppo poco impiegati; ed è principalmente un timore salutare che eccita le anime ad impiegarli.

Ora, quali sono i mezzi che abbiamo per evitare od almeno anticipatamente abbreviare ed addolcire il rigore del nostro purgatorio? Sono, come già vedemmo, i pii esercizi e le buone opere che meglio ci aiuteranno a soddisfare in questo mondo ed a trovare misericordia presso Dio, ossia i seguenti: la divozione alla Santa Vergine Maria e la fedeltà a portare il suo scapolare; la carità verso i vivi ed i morti, la mortificazione e l’obbedienza; il ricever con pietà i sacramenti, sopratutto all’avvicinarsi della morte; la confidenza nella divina misericordia, e finalmente il ricevere con santa disposizione la morte in unione alla morte di Gesù Cristo sulla croce.

Questi mezzi sono abbastanza potenti per preservarci dal Purgatorio; ma bisogna impiegarli. Ora, per impiegarli con serietà e perseveranza, è necessaria una condizione: formare la ferma risoluzione di soddisfare in questo mondo piuttosto che nell’altro. Questa risoluzione dev’esser fondata sulla fede, che ci mostra quanto è leggera la soddisfazione in questa vita e quanto è terribile nel Purgatorio. Affrettatevi, dice Gesù Cristo, a riconciliarvi col vostro avversario mentre siete con lui per istrada, affinché per disgrazia il vostro avversario non vi dia in mano del giudice, e il giudice in mano del ministro, e veniate cacciati in prigione; in verità vi dico che non uscirete di là prima d’aver pagato sino all’ultimo spicciolo (Mt., V, 25). Riconciliarsi col proprio avversario durante il cammino, significa, secondo la sentenza del Salvatore, placare la divina giustizia e soddisfare durante il cammino della vita prima di arrivare all’ultimo termine, a quella eternità ove ogni penitenza è impossibile ed ove bisognerà scontare i rigori della giustizia. Non è forse saggio questo consiglio del Salvatore? Si può senza follia portare al tribunale di Dio un enorme debito che con facilità si avrebbe potuto soddisfare con alcune opere di penitenza, e che allora bisognerà pagare con anni di supplizi?

«Chi nella vita presente, dice santa Caterina da Genova, si purifica dalle sue colpe, con un soldo soddisfa ad un debito di mille ducati; e chi, per soddisfare, aspetta i giorni dell’altra vita, si sottomette a dare mille ducati per ciò che, in tempo opportuno, avrebbe pagato con un soldo….
Bisogna dunque cominciare con una risoluzione solida ed efficace a soddisfare in questo mondo: è la pietra fondamentale. Ben consolidato questo fondamento, bisogna impiegare i mezzi sopraccennati.


[Brano tratto da “Il dogma del Purgatorio”, di Padre Francesco Saverio Schouppe, traduzione di Don Antonio Buzzetti, tipografia e libreria San Giuseppe degli artigianelli, Imprimatur: Taurini, die 7 Aprilis, 1932, Can. Franciscus Paleari, Provic. Gen.].