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giovedì 15 marzo 2018

È difficile trovare un buon marito (-) 146

Tempo fa una lettrice del blog mi ha scritto per parlarmi del tema del matrimonio. È davvero difficile trovare un buon marito.


Caro D., 
                 per quanto riguarda il matrimonio mi affido alla volontà del Signore. [...] Per tanto tempo realizzarmi nel matrimonio e nella maternità è stato il mio sogno e la mia priorità. Ora la priorità è santificarmi, diventare sempre più come Gesù mi vuole e sono sicura che poi mi ricolmerà di tante grazie, grazie che forse non ho mai osato neanche sperare. Se fra queste grazie, nei suoi piani amorevoli, c'è anche quella di rendermi una perfetta sposa e madre cristiana, sarò la donna più felice e grata al Signore. Vorrei approfondire la conoscenza di San Luigi Martin e della sua splendida famiglia, Chiesa domestica. Se mai avrò dei figli, seguirò gli esempi di questi grandi Santi nell'educarli. Oh che grande responsabilità l'educazione di un figlio! La sua anima è nelle mani dei genitori... 

[…] Ho letto la risposta che mi riporti, mi trovi d'accordo in tutto. Ma quant'è difficile di questi tempi trovare degli sposi veramente cristiani! 

Siano lodati Gesù e Maria

(Lettera firmata)



Cara sorella in Cristo,
                                   da quando ho aperto i miei blog mi hanno scritto tante donne sposate che hanno sofferto molto nella vita matrimoniale. Penso che ciò sia derivato dal fatto che spesso le donne cristiane si sposano con uomini “poco religiosi”, coi quali è molto difficile vivere la vita coniugale in maniera pia e devota come fecero San Luigi Martin e Santa Zelia Guerin, i genitori di Santa Teresa di Lisieux.

Sant’Alfonso Maria de Liguori insegna che per eleggere qualsiasi stato di vita è necessaria una vocazione da parte di Dio (cfr. “Avvisi spettanti alla vocazione religiosa”). Pertanto, le donne che si sentono chiamare da Dio ad abbracciare la vita matrimoniale, se vogliono vivere in maniera felice, devono selezionare con cura l’uomo da sposare. L’aspetto esteriore ha certamente la sua importanza, ma ciò che conta davvero è l’aspetto interiore. Innanzitutto deve essere una persona spirituale attratta dalla vita devota e desiderosa di praticare con fervore le virtù cristiane. In secondo luogo deve essere un uomo dolce, comprensivo, mansueto, affabile, e simpatico. Guai sposarsi con una persona irascibile, scontrosa, arcigna, aspra, acida e arrogante! 

Ma come capire qual è l'uomo giusto per sé? Si nota da diverse cose. Se è Dio ad averlo inviato lo si capisce dai buoni frutti. Se un ragazzo rende triste una ragazza, le raffredda il fervore per la vita devota, o addirittura la trascina al peccato, certamente non viene dal Signore. Se invece lui l’aiuta a crescere nel cammino di fede, le trasmette devozione e fervore nella vita spirituale, l’allontana dal peccato e la fa avvicinare a Dio, in questo caso i frutti sono buoni. E se inoltre a lei piace il suo carattere, apprezza il modo rispettoso con cui la tratta, hanno le stesse aspirazioni e le stesse idee sulla vita matrimoniale, e sentono un forte affetto reciproco… allora ci sono buone basi per incominciare ad intavolare un discorso di fidanzamento con fini matrimoniali (non ha senso fidanzarsi senza avere il proposito, se il fidanzamento andrà bene, di giungere al matrimonio). La vita coniugale per essere davvero felice deve essere fondata su Cristo. Pertanto, alle persone che desiderano sposarsi consiglio di supplicare il Redentore Divino affinché le doni un coniuge pio e devoto col quale camminare insieme verso la Patria celeste e raggiungere il supremo ed eterno traguardo.

È risaputo che le donne che praticano la Religione sono molto più numerose degli uomini, basti pensare alla netta maggioranza femminile tra le persone che vanno abitualmente a Messa. Quindi penso che non sia molto facile per una donna trovare un uomo davvero cristiano con cui sposarsi. Sconsiglio vivamente di sposarsi con un uomo che vive calpestando la Legge Eterna.

Circa l’educazione cristiana della prole, hai proprio ragione, è una grande responsabilità. Ed è anche per questo motivo che è importante che entrambi i coniugi siano “cristiani di stretta osservanza”, altrimenti mentre un coniuge insegnerà ai figli a vivere secondo il Vangelo, l’altro darà alla prole insegnamenti sbagliati che allontanano l’anima da Dio.

Essendo celibe e relativamente giovane, potrei anche sposarmi, ma non prenderei mai per moglie una donna “poco cristiana”, la quale mi renderebbe infelice. Per me il matrimonio ha senso solo se vissuto come un mezzo di santificazione. A me non interessa una vita matrimoniale insipida da un punto di vista spirituale. Io sono affascinato dalla vita ascetica, pertanto se dovessi decidere di sposarmi farei questo passo solo con una donna caritatevole, dolce e affettuosa (non acida, irascibile ed egoista) che avesse anche lei il desiderio di vivere un'intensa vita spirituale, praticando con fervore le virtù cristiane e ricercando seriamente la propria santificazione.

Oggi nella Chiesa c’è urgente bisogno sia di numerosi e santi sacerdoti che amministrino con zelo i sacramenti, sia di famiglie davvero cristiane nelle quali vivere da veri seguaci del Redentore Divino. Ma quanti pregano Dio affinché conceda alla Chiesa questi doni?

Rinnovandoti la mia gratitudine per i tuoi scritti che mi hai concesso di pubblicare sul blog, ti saluto fraternamente in Corde Matris.

Cordialiter