Per la rubrica del blog intitolata "Pillole di Teologia Morale", oggi ho deciso di trattare un argomento su cui si fa molta confusione: i giudizi temerari. Per chiarire questo tema lascio la parola al mio amatissimo Sant'Alfonso Maria de Liguori, riportando alcuni brani tratti da diversi suoi manuali di Teologia Morale.
* Il giudizio temerario allora è peccato grave, quando senza bastante fondamento giudichiamo che il prossimo abbia certamente commesso un grave male. Dal che si deduce, che tali giudizi per lo più sono scusati da colpa mortale, o perché il fondamento si giudica bastante, o perché non sono giudizi, ma sospetti, i quali, benché temerari, non giungono a peccato mortale, se non fossero dubitando, che persone di buona fama fossero ree di colpe gravissime, come d'ateismo, d'eresia, d'incesto commesso coi propri genitori, e simili. In questa materia dunque avverta bene il confessore, che molti rozzi si accusano di aver fatti giudizi temerari: in ciò bisogna far loro intendere per 1., che quando vi sono sufficienti motivi di così giudicare di qualche fatto, il giudizio non è temerario, ma giusto, e perciò non è colpevole. Per 2., che per lo più questi non sono giudizi, ma sospetti, che i padroni ed i padri di famiglia alle volte sono anzi obbligati a farli, per impedire qualche peccato: per esempio, acciocché le figlie non pecchino praticando cogli uomini, e cose simili. Solamente loro s'avverta, che tali sospetti poi non li comunichino ad altre persone senza necessità.
* Chi giudica senza certa ragione, che alcuno abbia commesso un peccato mortale, si fa reo di colpa grave. Se poi solo ne sospettasse temerariamente, almeno farebbe peccato veniale. Ma quando però vi è fondamento certo di giudicare o sospettare, allora non vi è peccato. Ma chi ha la vera carità, crede bene di tutti, e discaccia così i giudizi come i sospetti
* Non confessarsi dei giudizi temerari, perché per lo più son sospetti, non giudizi. E se sono giudizi, saranno fondati su qualche ragione, onde non saranno temerari. I sospetti poi, per ogni minima ragione che vi sia, sono scusati anche del peccato veniale.