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domenica 8 luglio 2018

Un bambino in lacrime per una Confessione negata (-)

Mi trovavo a cena con alcuni sacerdoti stranieri. Uno di loro, un parroco portoghese, ci raccontò che un bambino di un'altra parrocchia era venuto a trovarlo in sacrestia chiedendo di potersi confessare, e tra le lacrime gli disse che il giorno dopo avrebbe dovuto ricevere la Prima Comunione, ma il suo parroco non voleva confessare i bambini comunicandi.

Questa pratica di rimandare il sacramento della Confessione a dopo la Prima Comunione, è un'assurdità pastorale. Il canone 914 del Codice di Diritto Canonico impone che la Prima Comunione venga impartita dopo aver ricevuto il sacramento della Confessione (come è logico che sia), pertanto non è lecito ai parroci stabilire il contrario. Non si tratta solo di obbedire ad una legge ecclesiastica, ma anche di impedire che la Prima Comunione con Gesù, si trasformi nel primo sacrilegio della vita. Poveri bambini che hanno come parroco un prete con idee lassiste! Che rovina! Don Bosco diceva che "un prete o in paradiso o all'inferno non va mai solo: vanno sempre con lui un gran numero di anime, o salvate col suo santo ministero e col suo buon esempio, o perdute con la sua negligenza nell'adempimento dei propri doveri e col suo cattivo esempio".

Che altro dire? La Chiesa ha davvero urgente bisogno di numerosi e santi sacerdoti!