Sono sinceramente grato nei confronti di Maristella per la sua preziosa e disinteressata collaborazione col mio blog. È difficile trovare in giro persone spirituali con le quali fare discorsi interessanti che edificano l'anima. Con lei ho la possibilità di dialogare spesso su temi spirituali, e visto che in genere apprezzo molto le sue risposte, ogni tanto approfitto della sua squisita e fraterna amicizia per rivolgerle alcune domande e realizzare una sorta di intervista.
- Sant'Alfonso Maria de Liguori considerava prezioso il tempo che Dio ci dona, perché ogni istante è buono per farci meritare qualcosa per la vita eterna. Tu per andare a lavorare spendi circa due ore di autobus tra andata e ritorno. Come impieghi questo tempo?
- Cerco di impegnare bene il tempo del viaggio. Al mattino recito le Lodi, al pomeriggio i Vespri. Se posso cerco di dedicarmi a buone letture: i Padri della Chiesa, i Santi, la Sacra Scrittura, la teologia. Alle volte resto immersa nei miei pensieri, cercando di fare silenzio dentro di me.
- Ogni volta che assisti alla Messa tradizionale ti commuovi al momento della Consacrazione, quando il Redentore Divino viene offerto alla Santissima Trinità come Vittima di espiazione per i nostri peccati, rinnovandosi incruentemente il Santo Sacrificio che avvenne sul Golgota. Qualche volta i vicini di banco si sono accorti che stavi piangendo?
- Io credo che i miei vicini se ne accorgano, ma per delicatezza non facciano nulla. Il mio pianto è silenzioso, ma le lacrime scorrono abbondanti. Nel silenzio del momento sacro credo di non essere l’unica a piangere!
- In questo periodo stai riflettendo sull'opportunità di organizzare un pellegrinaggio personale a Santiago de Compostela, percorrendo centinaia di chilometri a piedi. Pensi di riuscire a compiere un'impresa così faticosa?
- Da anni sento il desiderio di compiere questo pellegrinaggio, sento il potente richiamo che il “Campo delle Stelle” e l’apostolo Giacomo esercitano su di me. Per me l’immagine della vita è quella di un cammino, di un perenne movimento verso la Città di Dio. Sono pronta ad affrontare la fatica e i piccoli disagi che queste esperienze prevedono, convinta di poter progredire anche nel mio itinerario di Fede. Vorrei fare il Cammino nel silenzio e nella preghiera, nell'adorazione della Presenza del Signore.
- Quando eri studentessa andasti in gita scolastica a Roma. Che emozioni provasti quando entrasti nelle catacombe, dove i primi cristiani si riunivano clandestinamente per celebrare il Santo Sacrificio della Messa?
- Ricordo bene le emozioni intense che provai in quel lontano pomeriggio. Scendemmo in un labirinto di percorsi, gallerie, sepolture, tracce di immagini sacre. La mia compagna di scuola era preoccupata, non lasciò mai la mia mano. Mi parve di vedere arrivare i Cristiani guardinghi, scendere i gradini, gioiosi nel celebrare la Messa e attenti a ogni piccolo rumore. Pronti a morire, tra i tormenti, pur di testimoniare l’Incontro che aveva cambiato, illuminato la loro vita. E noi che abbiamo ora tanto agio di poter prendere parte alla Santa Messa: saremmo disposti a perdere la vita tra le sofferenze, pur di testimoniare la nostra Fede?
- Anni fa hai trascorso le vacanze in Irlanda. Ci sei andata come semplice turista o anche come pellegrina? Come sei stata accolta dalla gente del posto?
- Sono partita per l’Irlanda in un momento di crisi personale, sentivo la necessità di restare da sola. Arrivando, ho avuto subito la sensazione di essere “a casa”. Ho visitato antiche Chiese, le rovine di monasteri e le possenti croci celtiche; sembrava di udire il respiro dei secoli. Muovendomi sempre a piedi e con l’autobus, mi sono stupita ogni volta per la calorosa accoglienza che mi veniva donata. Quando poi dicevo di essere italiana e cattolica, era come se ci si conoscesse da sempre! Molti Irlandesi hanno visitato l’Italia e raccontano con orgoglio di essere stati a Roma, dal Papa. Porto sempre nel cuore con me i sorrisi, le parole, gli sguardi luminosi di tanti fratelli Irlandesi che ho incontrato. E le immagini di panorami sconfinati, di cieli profondi e di una musica che entra nel cuore.
- Tu sei figlia unica, pertanto hai deciso di “adottarmi” come fratello (anzi “fratellino”, come simpaticamente mi chiami spesso). Ovviamente questa decisione non ha nessun valore da un punto di vita giuridico, si tratta infatti di una fratellanza puramente spirituale. Tuttavia, apprezzo molto questa manifestazione di stima e di carità fraterna. Cosa potrei fare per poter ricambiare la tua fraterna amicizia ed esserti di qualche aiuto da un punto di vista spirituale?
- Io ritengo questa fratellanza spirituale un dono straordinario. Sono figlia unica secondo la carne, ma il Signore mi si è fatto vicino anche nei volti umani di fratelli che mi vengono donati dal Cielo. Per me ti chiedo semplicemente preghiere; anch'io mi impegno a pregare per te e per tutti i lettori. Ti rivolgo una esortazione… so che mantenere attivo e sempre aggiornato il blog ti costa tanto tempo e fatica. Se puoi, cerca di farlo per noi, anime che desiderano il Cielo. Il tuo blog è una sorgente, una luce: ci stimola e ci ispira nel cammino verso il Regno, con letizia e con speranza. Direi che nel panorama cattolico fedele alla Tradizione è unico! Il Signore ti benedica e te ne renda merito.
- So che ti sei procurata un interessante e agile manuale di Teologia Ascetica (la scienza teologica che ha come oggetto la perfezione della vita cristiana) pubblicato ai tempi di Pio XII. Perché ti affascina questo argomento?
- Da quando mi sono convertita ho un ardente desidero di modellare la mia vita sul Vangelo, di fare ciò che è gradito a Nostro Signore, di donarmi a Lui. Vorrei imparare qualcosa in più, conoscere meglio il mio meraviglioso Dio, per poterLo amare sempre di più!
- La Madonna a Fatima ha detto che molte anime vanno all'inferno perché non c'è nessuno che preghi per esse. Che cosa provi al pensiero che il Redentore Divino si immolò sulla croce sul Golgota per salvare le anime, e ciò nonostante in tante vanno comunque all'inferno per l'eternità?
- Io piango per i peccatori e per le anime che si perdono. Anch'io ero lontana, ma il Signore mi ha presa per mano. Ora vorrei stare sempre con Lui e non allontanarmi mai più. Io penso che tutti dovremmo chiedere una profonda purificazione della nostra anima, pregare con assiduità e fervore e offrire tutto ciò che possiamo per la conversione dei peccatori. “Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva” (Ezechiele 33, 11).