Ripubblico la lettera che scrissi a una ragazza al riguardo del problema che spesso i cattolici appaiono come membri di religioni diverse.
Cara sorella in Cristo,
stiamo vivendo in un’epoca di grande confusione dottrinale, dove in molti si costruiscono una religione “fai da te”, secondo i propri gusti personali. Ecco perché capita di vedere dialogare persone che, pur essendo ufficialmente cattoliche, in realtà sembrano appartenere a religioni diverse.
Come si fa a capire se un cattolico è ortodosso, cioè segue la retta dottrina, oppure è eterodosso, cioè segue una dottrina errata? È molto semplice, basta vedere se è fedele al Magistero perenne della Chiesa.
Se un cattolico viene considerato “strano” perché aderisce agli insegnamenti del Magistero della Chiesa (ad esempio all’enciclica “Divini Illius Magistri” riguardante il tema dell’educazione cristiana della gioventù, l’enciclica “Casti connubii” sul matrimonio cristiano, l’allocuzione “Una gioia” sulla moda femminile, l’enciclica “Humanae vitae” sulla procreazione della prole, ecc.), significa che chi lo critica ha qualche problema a livello spirituale. Non è il cattolico coerente col Magistero ad essere “strano”, bensì colui che è incoerente.
Alcune persone mi hanno detto che sembro appartenere a una religione diversa. Se una persona, citandomi qualche passo tratto dal Magistero perenne della Chiesa Cattolica, mi dimostra di aver trovato in me qualche cosa di errato, sono pronto a ritrattare quel che ho detto o scritto, conformandomi agli insegnamenti dei Sommi Pontefici. Spesso il problema è che coloro che la pensano come me vengono considerati “strani” proprio perché sono fedeli al Magistero, mentre i loro critici si sono contaminati con la mentalità del mondo, la quale è opposta alla dottrina di Gesù Cristo.
Alcuni dicono che i tempi sono cambiati, quindi, secondo loro, gli atti magisteriali del passato, tra cui quelli che ho citato prima, non sono più da tenere in considerazione. In realtà la verità non cambia mai. Due più due faceva quattro in passato, fa quattro oggi, farà quattro anche in futuro. Il grande Papa San Pio X, nella monumentale enciclica “Pascendi Dominici gregis”, ha condannato il modernismo definendolo la sintesi di tutte le eresie. Uno dei cavalli di battaglia dei modernisti è la teoria dell'evoluzione del dogma, cioè secondo loro le verità di fede possono cambiare in base ai tempi. Pertanto per loro la verità non è perenne, ma è come un vasetto di yogurt, da consumarsi preferibilmente entro un tot periodo di tempo.
Io non penso che siano i cattolici fedeli alla Tradizione a dover rinnegare il passato e a conformarsi alla mentalità di questo mondo, bensì siano i modernisti a dover pentirsi dei loro tradimenti e rinnegare i loro errori, tornando alla pura dottrina del Magistero perenne della Chiesa Cattolica.
Approfitto dell’occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Cordibus Jesu et Mariae.
Cordialiter