Usiamo anche la carità coi nostri prossimi già morti, cioè coll'anime del purgatorio. Dice S. Tommaso che siccome noi siam tenuti a soccorrere i prossimi viventi, così ancora dobbiam sovvenire i prossimi defunti. Quelle sante prigioniere patiscono pene che sorpassano tutti i dolori di questa vita; ed all'incontro stanno in estrema necessità, poiché da loro stesse non possono aiutarsi. [...] Procuriamo dunque di aiutare queste sante anime con far dire Messe, oppure con udirle per loro suffragio, o con far limosine, o almeno orazione, pigliando le indulgenze per esse; ed esse ci saranno ben grate in ottenerci da Dio grazie grandi, non solo dal paradiso, se per nostro mezzo vi giungeranno più presto, ma anche dal purgatorio.
(Sant'Alfonso Maria de Liguori)