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mercoledì 24 novembre 2021

Profonda sensibilità delle donne

Dagli scritti di Pierre Dufoyer.

Quarto carattere dell'anima femminile: la profonda sensibilità. Veramente, l'affermazione non ha valore universale; ma quasi. Bisogna dire che molte, per timidezza o per altre cause, non si espandono, non vogliono o non possono espandersi, mentre altre manifestano facilmente la loro sensibilità. [...] 

Nel campo dei sentimenti, la donna è più dipendente dall'atteggiamento dell'uomo, che non viceversa. Una ragazza può difficilmente essere la prima a fare, con speranza di riuscita, una dichiarazione d'amore a un giovane. Una donna che si offre ha, per l'uomo, meno attrattiva di una donna ch'egli conquisti [...]. Questa situazione sociale particolare della donna, e anche il suo complesso ormonale, creano la sua maggiore sensibilità, sempre, di solito, assai viva, e che le fa risentire intensamente ogni atteggiamento dell'uomo a suo riguardo: lode o biasimo. È molto semplice: essa registra tutto. Simile agli apparecchi meccanici ad alta sensibilità creati dall'uomo, il suo ago oscilla al minimo tocco. Non solamente essa risente tutto, ma risente intensamente, e di solito, esageratamente. Il raggio pesatore di una bilancia oscilla al grammo, quello di una basculla all'ettogrammo. L'oscillazione del raggio sarà ben più forte, a parità di peso, per la bilancia che non per la basculla. Lo stesso si può dire delle emozioni della donna in confronto a quelle dell'uomo. 

Non soltanto essa risente tutto intensamente, ma ne conserva il fedele ricordo ad anni di distanza. Per la maggior parte degli uomini, un incidente liquidato è liquidato; un cattivo ricordo, dimenticato. Non ci penserà più. Non ci ritornerà più sopra. Per lui, il passato è passato; morto e sepolto. Per una donna, niente è mai definitivamente sepolto: i morti risuscitano; ad anni di distanza, a intervalli di decenni — i fatti lo testimoniano — esse ricordano le vostre più remote azioni e ve lo ricordano per benedirvi o rimproverarvi. Può accadere che essa perdoni e che, davanti a prove d'amore e di buona volontà, non tenga più conto di ciò che fu male o mal fatto. Ma si può essere certi che non accadrà mai ch'essa dimentichi. La psicologia sperimentale ne spiega la ragione; a una emozione viva corrisponde un ricordo più duraturo. La donna ha dei ricordi più duraturi precisamente perché le sue emozioni sono più vive. 

Il fidanzato, e specialmente il giovane marito, prenda buona nota di questo aspetto della psicologia femminile. Ne può ricavare molto per la felicità o l'infelicità della sua sposa o del suo matrimonio. Una donna non dimenticherà mai una parola dura o un rimprovero amaro, pronunciato a sproposito durante una piccola scena coniugale, come ricorderà la parola o il gesto amabile durante un parto, una malattia, una prova, un lieto avvenimento. Di qui la necessità per l'uomo di evitare ogni durezza di parola, di gesto o di atteggiamento, e di vivere in vera cortesia e sincera bontà. È la condizione di una felicità duratura. 


(Brano tratto da "Per te fidanzato e giovane marito", di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline)