Ogni tanto Teodolinda mi invia degli interessanti brani tratti da vecchi libri di ascetica da pubblicare sul blog. La ringrazio di cuore per la sua disinteressata e proficua collaborazione, infatti sono convinto che la pestifera eresia modernista si combatta principalmente rilanciando la vita devota e praticando con ardore le virtù cristiane. Oggi ripubblico un edificante brano sul modo di santificare il momento presente mediante la Comunione frequente e le giaculatorie.
Per ben santificare il momento presente è cosa buona comunicarsi frequentemente ed essere fedele alla pratica delle giaculatorie. […] La santificazione del momento presente, l’abbiamo già detto, è come una comunione di tutti gli istanti alla volontà e al beneplacito di Dio. Ma se a questa comunione che si rinnova continuamente, aggiungete, più sovente possibile, ogni mattina, la comunione sacramentale, fatta con fervore, non vedete che facilità vi darà questa comunione per santificare ciascun istante della giornata? Potremmo dire che comunicandovi così, avete la gioia di far piacere a Nostro Signore. Non è far piacere a un padre, ad una madre, il metterli nell’occasione di dedicarsi ai loro figli? Il cuore di Gesù, oh! come desidera vederci spesso alla Santa Mensa! […] Del resto perché Gesù Cristo ha istituito l’Eucarestia sotto le apparenze del pane e del vino, se non per farci capire che vuol essere il nutrimento abituale e quotidiano dei corpi? Si, comunicarsi sovente e con fervore è far piacere a Gesù. Chi vorrebbe privarsi di tale felicità? […] Soprattutto […] dobbiamo dirvi che ne va del nostro interesse. Quali vantaggi personali, quale attitudine alla virtù, quale forza contro i nemici spirituali, quale abitudine al raccoglimento, all’unione con Dio, quali grazie non ricaveremo dalla comunione eucaristica frequente e fervente? […] Affezionatevi dunque alla comunione, voi che volete santificare il momento presente. S. Francesco di Sales diceva: “L’esperienza mi ha dimostrato la potente virtù di questo sacramento per fortificare i cuori, liberarli dal male, consolarli, in una parola, divinizzarli”. Ed aggiungeva: “Perseverate nella comunione frequente, voi non potreste far cosa che vi solidifichi di più nella virtù”. [...] Un altro mezzo per aiutarci a ben santificare il momento presente, sono le giaculatorie. In rapporto alla pratica della santificazione del momento presente, esse sono come il soffio di vento sul fuoco che si spegne, il colpo d’ala per l’uccello che librandosi nell’aria rallenta il volo; un buon cordiale per il viaggiatore affaticato. S. Francesco di Sales […] raccomanda insistentemente questo mezzo. Egli afferma che questo esercizio delle giaculatorie è alimento della devozione; che a rigore questo esercizio può sostituire tutti gli altri ma che nessun altro potrebbe sostituirlo, ed aggiunge “Vi scongiuro di abbracciarlo di tutto cuore, e di non lasciarlo più”. Siamovi dunque fedeli. “Aspirate sovente a Dio, dice ancora il santo vescovo di Ginevra, con slanci brevi ma ardenti del cuore; ammirate la sua beltà, invocate il suo aiuto, gettatevi in ispirito ai piedi della croce, adorate la sua bontà, interrogatelo spesso sulla vostra salvezza, donategli mille volte al giorno la vostra anima, fissate i vostri occhi interiori sulla sua dolcezza, tendetegli la mano come un piccolo bambino fa col suo padre, mettetelo sul vostro petto come un mazzolino profumato, fissatelo nella vostr’anima come uno stendardo, e fate che il cuore palpiti di amor di Dio”. Sì, siamo fedeli a questa pia pratica delle giaculatorie. Saremmo tanto meno scusabili di non averla, in quanto essa non domanda né un tempo lungo, né alcuna fatica. Ad ogni istante, durante il lavoro, come durante la ricreazione, durante i viaggi come durante le notti insonni, nelle gioie come nelle pene, dappertutto, sempre, possiamo alzare il cuore a Dio e dare, con questo mezzo, a ciascuna particella del tempo prezioso che costituisce per noi il momento presente, il grado di santità che lo consacrerà alla gloria di Dio e al bene della nostra anima.
[Brano tratto da "Santifichiamo il momento presente", di P. Feige, Edizioni Paoline, 1945, Pescara].