Tempo fa ho pubblicato un post sull'Atto di dolore. A tal proposito ho avuto uno scambio di pensieri con Maristella (tra noi due c'è un rapporto di amicizia spirituale talmente forte che ormai ci consideriamo "fratelli adottivi").
Carissimo in Cristo,
ti lascio una breve riflessione prima di dedicarmi alla preghiera [...]. Questa mattina mi ha molto colpita leggere il tuo messaggio sul blog. [...] Tra le varie preghiere io uso molto anche l'Atto di dolore. [...] Per l'Atto di dolore mi sono fatta un bigliettino che tengo a portata di mano quando vado a confessarmi. Di solito con il sacerdote recito "O Gesù d'amore acceso..." e poi l'Atto di dolore lo dico successivamente in Chiesa.
[...] Però tornando al tuo messaggio di questa mattina io penso che se una persona vuole imparare una preghiera può farlo tranquillamente e senza particolare fatica. Come impariamo le parole delle canzoni che alle volte sono pure stupide...
Grazie ancora!
Dio ti benedica
Maristella
Cara sorella in Cristo,
sono contento che anche tu apprezzi molto l'Atto di dolore. Il mio consiglio è di recitarlo anche prima di confessarti (dopo aver fatto l'esame di coscienza), così da avere maggiore dispiacere dei peccati commessi. Giova dirlo anche perché oggi molti confessori non lo fanno recitare più (non fanno recitare nemmeno "O Gesù d'amore acceso"). Se manca il dolore dei peccati commessi (almeno di quelli mortali, oppure di almeno un peccato veniale se la Confessione è solamente di colpe leggere), la Confessione è nulla (e anche sacrilega, se il penitente è consapevole di non essere dispiaciuto dei peccati che ho specificato nella precedente parentesi). I modernisti insegnano erroneamente che Dio perdona tutti, anche coloro che non sono pentiti dei peccati commessi (infatti secondo loro l'inferno è vuoto, mentre i santi che lo hanno visto hanno notato che non è affatto vuoto, anzi dicevano che le anime vi precipitano numerose come fiocchi di neve). Invece il Concilio di Trento insegna infallibilmente che il dispiacere soprannaturale dei peccati commessi è una condizione indispensabile per ottenere il perdono del Signore.
Tra l'altro i modernisti dicono che non bisogna confessarsi spesso. Invece i santi consigliavano il contrario. Io ho notato su me stesso che dopo la Confessione per alcuni giorni prego con più fervore e vivo più raccolto e devoto. Inoltre mi sento più forte nel lottare contro le tentazioni.
Adesso ti lascio recitare le tue preghiere. Ti auguro una santa giornata... col cuore rivolto sempre al nostro vero Bene, cioè a Dio.
Cordialiter
lll