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lunedì 28 febbraio 2022

Sui vaccini non dobbiamo litigare tra tradizionalisti

La storia insegna che i tiranni sanno bene che dividendo i propri avversari si riesce a governare più facilmente. A tal proposito è stato coniato il detto latino “Divide et impera”.

Sul tema dei vaccini si sono formate profonde divisioni nella società tra entusiasti e critici, purtroppo ho saputo che si sono logorate molte amicizie e addirittura delle coppie si sono separate. Disgraziatamente questo clima da serpeggiante “guerra civile” avvantaggia la “mafia del covid”, i cui membri, gira e rigira, sono gli stessi che ci stanno facendo soffrire anche su tanti altri temi (modernismo, aborto, ideologia gender, guerra in Siria, politiche di austerity, eccetera).

Coloro che abitualmente frequentano il mio blog ormai sanno che al riguardo dei vaccini anticovid utilizzati in Occidente ascolto con molto interesse quel che ha dichiarato in proposito il compianto Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, l'insigne scienziato francese che ha guidato l’équipe che nel 1983 ha scoperto il virus dell’HIV che causa la malattia dell’AIDS. Rispetto coloro che la pensano diversamente da Montagnier, ma esigo che vengano rispettati anche coloro non sono allineati alla propaganda di regime.

Riflettendo sulle persone vaccinate ho notato che si suddividono in 3 gruppi molto diversi tra loro.

- Il “gruppo A” è costituito da persone che pur essendo vaccinate sono critiche nei confronti della campagna vaccinale. Tra costoro mi viene in mente Stefano Puzzer, portuale triestino. Altri, penso ad esempio a Sebastiano Grison, anche lui portuale triestino, pur essendo convintamente vaccinati, non sono d’accordo con l’obbligo di green pass per poter lavorare. I "vaccinati del gruppo A" sono amici dei non vaccinati, pertanto sarebbe deleterio criticarli. Alcune lettrici mi hanno confidato che sono state costrette a vaccinarsi per non venire sospese dal lavoro. Io comprendo la loro decisione e non me la sento di criticarle. Se una persona è milionaria può permettersi di non lavorare e vivere di rendita per un lungo periodo, ma chi non ha molti soldi da parte e magari paga il mutuo o l’affitto, rischierebbe di finire sotto i ponti senza il reddito da lavoro. Lo so dispiace fare una cosa contro la propria volontà solo perché si è in qualche modo costretti a farla, ma io non me la sento di criticare coloro che “obtorto collo” hanno ritenuto di vaccinarsi onde evitare di finire in mezzo alla strada o di subire qualche altro grave danno, ad esempio di rischiare di morire di covid qualora si fossero ammalati, visto che molti dottori “curano” questa malattia con “paracetamolo e vigile attesa”, invece di utilizzare terapie più efficaci, come fanno gli eroici medici dell’associazione “IppocrateOrg”.

- Il “gruppo B” è formato da persone che pur essendo convintamente favorevoli ai vaccini anticovid e al green pass, sono tolleranti nei confronti dei non vaccinati, coi quali continuano ad intrattenere cordiali rapporti di amicizia. Anche in questo caso penso che sarebbe deleterio criticare i membri del “gruppo B”, perché si correrebbe il rischio di logorare i legami di amicizia. Del resto non è colpa loro se quasi tutti i mezzi di informazione asserviti al “pensiero unico dominante” gestito dai grandi plutocrati mondiali, fanno un’assordante propaganda diffondendo falsità a piene mani.

- Il “gruppo C” è formato dagli “ultras” dei vaccini. Queste persone si bevono tutto ciò che sentono in televisione dalla propaganda di regime, pertanto pensano davvero che il virus circoli per colpa dei non vaccinati. Addirittura alcuni di loro sono convinti che entrando in un locale frequentato solo da persone vaccinate ci sia la garanzia di non venire contagiati. Molti di loro stanno persino portando a vaccinare i bambini, anche se dai dati della farmacovigilanza giapponese è emerso che fino a 20 anni il rischio di morire a causa del vaccino è sette volte maggiore che morire di covid. Tentare di dialogare con gli ultrà dei vaccini è inutile perché le loro menti sono imbevute di fanatismo simile a quello degli adepti di certe sette religiose, infatti credono ciecamente alle affermazioni dei virologi asserviti a Big Pharma quasi fossero dei dogmi di fede. Se a queste persone racconti che nella lotta contro il covid ci sono delle alternative molto più sicure e, spesso, anche più efficaci rispetto ai vaccini, non ti credono e non sentono nemmeno il bisogno di andare ad informarsi sui siti di controinformazione. Più che criticare i vaccinati del “gruppo C” penso sia più utile compatirli e perdonarli, anche se non di rado dicono frasi piene di odio nei confronti dei “no vax”, come li chiamano loro in senso dispregiativo.

Penso che noi cattolici fedeli alla Tradizione non dovremmo litigare tra vaccinati e non vaccinati, bensì dovremmo indirizzare le critiche nei confronti della “mafia del covid”, ossia la cricca di influenti personaggi che a livello mondiale sta strumentalizzando la pandemia per implementare la propria agenda ideologica e magari fare anche lucrosi affari. Questa gente, pur di raggiungere i propri scopi, non si fa scrupolo di mettere il bastone tra le ruote all’utilizzo di terapie che si sono dimostrate economiche ed efficaci, causando in questo modo la morte di innumerevoli persone che si sarebbero potute salvare facilmente.