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giovedì 9 marzo 2023

Pazzia di chi vive in disgrazia di Dio

[Brano tratto da "Via della salute" di Sant'Alfonso Maria de Liguori, Patrono Universale dei Confessori e dei Moralisti].


I peccatori chiamano pazzi i Santi, che in questa vita fuggono gli onori, le ricchezze ed i piaceri di senso, ed abbracciano la povertà, i disprezzi e le penitenze. Ma nel giorno finale del giudizio confesseranno ch'essi sono stati pazzi in giudicare che la vita dei Santi era pazzia: "Nos insensati vitam illorum aestimabamus insaniam" (Sap. 5, 4). E qual maggior pazzia che vivere senza Dio? Cosa che porta seco il fare una vita infelice in questa terra, per andar poi a fare una vita più infelice nell'inferno.

No, mio Dio, non voglio aspettare quest'ultimo giorno a confessar la mia pazzia; ora la confesso, pazzo io sono stato in offendere voi, mio sommo bene. "Pater, non sum dignus vocari filius tuus". Io non sono degno, Padre mio, di perdono, ma io lo spero al sangue, che avete sparso per me. Gesù mio, mi pento di avervi disprezzato, e vi amo sopra ogni cosa.

Poveri peccatori! accecati dal peccato perdono il giudizio. Che si direbbe di un uomo, che per un quattrino vendesse un regno? E che dee dirsi di colui, che per un diletto, per un fumo, per un capriccio vende il paradiso e la grazia di Dio? Pensano solo a questa vita, che tra breve ha da finire; e frattanto si acquistano l'inferno per quella vita, che non finisce mai. Ah mio Dio, non permettete ch'io sia più cieco, come sono stato per lo passato, quando ho amate le mie soddisfazioni, e per quelle ho disprezzato voi bene infinito. Ora detesto quelle, ed amo voi sopra ogni cosa.

Miseri mondani! verrà tempo che piangeranno la loro pazzia; ma quando? quando non vi sarà più rimedio alla loro disgrazia. [...] Ecco, diranno, che tutti i nostri diletti son passati come un'ombra, ed altro non ci è rimasto che una pena ed un pianto eterno.

Caro Gesù mio, abbiate pietà di me. Io mi sono scordato di voi, ma vedo che voi non vi siete scordato di me. V'amo, amor mio, con tutta l'anima mia, ed abborrisco sopra ogni male tutte l'offese che v'ho fatte. Perdonatemi, Dio mio, e scordatevi di tutte l'amarezze che v'ho date. E giacché sapete la mia debolezza, non m'abbandonate; datemi luce, datemi forza di vincer tutto per darvi gusto.

O Maria, Madre di Dio, in voi ripongo le mie speranze.


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